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L'ultima impresa di Pier Silvio Berlusconi: così entra nel nuovo digitale terrestre

Eliana Giusto
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Nel 2022 Mediaset dovrà lasciare la banda 700 e liberare le frequenze per la telefonia mobile veloce 5G. La questione - che peraltro costringerà milioni di italiani a comprare una nuova tv o a svecchiarla con un decoder - coinvolge il governo e Mediaset-Vivendi di Vincent Bolloré, azionista di controllo di Telecom e al 29,9 per cento di Cologno Monzese. Per la famiglia Berlusconi, Matteo Renzi, riporta il Fatto quotidiano, quando era al governo ha sottovalutato l'arrivo del francese mentre Paolo Gentiloni "l'ha accerchiato: ha applicato la golden power per selezionare i manager delle società satellite di Telecom che si occupano di sicurezza; ha avviato le pratiche per multare Vivendi per le mancate notifiche al governo; ha chiesto un parere all'Autorità per le Comunicazioni per lo scorporo della rete. Più dossier aperti, tutti decisivi per gli investimenti di Bolloré, che saranno definiti nel 2018". Anno in cui il governo farà la gara per le frequenze che passano dalle televisioni ai telefonini mentre Mediaset e Vivendi dovranno trovare un accordo. Persino Matteo Orfini, presidente Pd, vuole che Berlusconi e Bolloré possano arrivare a una soluzione in modo da costituire una "media company europea" con Telecom che investe e Mediaset che fa i contenuti. 

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