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Bitcoin, il rischio: cosa può accadere quando esploderà la bolla

Benedetta Vitetta
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Le criptovalute, proprio perché sfuggono ad ogni regola o autorità di controllo, sono particolarmente volatili. "Secondo gli esperti, sono proprio le regole che possono far scoppiare la bolla dei Bitcoin, facendo evaporare soprattutto quella parte della domanda che si nutre d'illegalità" si legge in un articolo de Il Giorno, "come è accaduto ieri, con l'annuncio del blocco delle piattaforme di scambio delle monete virtuali in Corea del Sud. Risultato: il Bitcoin ha perso oltre il 17% fino a scendere sotto i 13mila dollari". Un gran bel tonfo se si pensa che poco prima di Natale viaggiava sui 20mila dollari.  Più la loro popolarità cresce, più aumentano sia i timori nei confronti della moneta sia le autorità puntano i riflettori su questa criptovaluta. "Se la bolla scoppia, avremo un effetto devastante" ha avvertito poche ore fa il ministro sudcoreano della Giustizia, annunciando un "progetto di legge per bloccare tutti gli scambi basati sulle monete virtuali". Lo scossone è inevitabile visto che in Corea del Sud avviene il 20% delle transazioni globali in criptovalute. E proprio dall'Asia arrivano i primi giri di vite. Se la Cina ha già, più volte espresso forti preoccupazioni sulle transazioni con criptomonete, maggiore tranquillità mostrano in Giappone - dove il Bitcoin e le altre criptomonete hanno addirittura corso legale.   "Più cresce la loro popolarità, più crescono gli allarmi" prosegue l'articolo, "dopo i premi Nobel, anche il miliardario di Wall Street, Warren Buffett, ha sentenziato che 'le criptomonete faranno una brutta fine'". Tentativi di mettere paletti arrivano anche da Israele, Russia, Ucraina e dai Paesi arabi. Ma anche in Europa le autorità iniziano a farsi sentire e chiedono più controlli e maggiori garanzie per i consumatori. In controtendenza, invece, uno studio di Goldman Sachs secondo cui il Bitcoin "potrebbe diventare una 'moneta alternativa' specie in quei Paesi con un sistema finanziario debole e servizi inadeguati". 

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