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Facebook, crollo a Wall street dopo lo scandalo di Cambridge Analytica

Giovanni Ruggiero
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Crollano le azioni Facebook a Wall Street, A pochi minuti dall'avvio delle contrattazioni il titolo cede il 5% a 176 dollari all'indomani dello scandalo di Cambridge Analytica, la società che con un quiz sul social network avrebbe profilato 50 milioni di utenti. "Avere la giusta tecnologia e i giusti dati fa la differenza in una campagna elettorale". Così Alexander Nix, ceo di Cambridge Analytica, spiegava nel novembre scorso, in che modo, grazie all'analisi di miliardi di dati, avesse costruito la vittoria elettorale di Donald Trump. Leggi anche: Lo scandalo dei 50 milioni di profili Facebook rubati: perché in Italia trema un partito Intervenuto a Milano nel corso dello Iab Forum, per la prima volta in Italia raccontò i suoi metodi. La prima cosa da fare era stata convincere l'allora candidato: Trump aveva definito "sopravvalutati" i dati e la loro analisi. Lo staff era estremamente ridotto e il budget non prevedeva investimenti in tecnologia e analisi dei dati. Con il suo arrivo, le cose cambiarono. Attingendo al bacino di Cambridge Analytica, che solo negli Stati Uniti aveva "fino a 5.000 punti di raccolta", in grado di ottenere informazioni su decine di milioni di persone, Nix "frammentò" l'elettorato non solo in base ai dati demografici (sesso, età, origine) ma anche per personalità, simpatie politiche, disposizione di voto. E, in base ai risultati, costruì gli argomenti utilizzati da Trump e li diffuse in modi diversi, a seconda di target specifici (pro-Trump, repubblicani, indecisi). "Ci sono persone per le quali è più efficace una comunicazione più razionale e altre per le quale conta di più l'impatto emotivo", affermava Nix. Sul web i messaggi prodotti dallo staff furono visti "1,4 miliardi di volte in sei mesi". Trump vinse grazie alla rimonta in alcuni Stati di tradizione democratica, come il Wisconsin. "I dati iniziali ci dicevano che in Wisconsin si poteva vincere", commentava Nix. E così la campagna spinse molto proprio in alcune aree dello Stato. Risultato: Trump ottenne il 47,9% dei voti e Hillary Clinton il 46,9%. "Oggi - concludeva il ceo di Cambridge Analytica - è l'audience che guida la comunicazione"

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