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Tasse, pace fiscale e rottamazione cartelle: gli sconti

Matteo Legnani
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Gli oppositori lo definiscono un condono bello e buono. Diciamo che la pace fiscale la si può definire come uno sconto molto consistente. Che toccherebbe secondo le stime circa 16 milioni di contribuenti e varrebbe per lo Stato circa 40 miliardi di nuove entrate, con le quali finanziare misure come il reddito di cittadinanza. Con sconti, per i debitori dello stato, calcolati tra il 70 e addirittura il 94% di quanto dovrebbero pagare in seguito al mancato pagamento di Irap, Irpef e altro. La rottamazione-ter delle cartelle esattoriali, invece, porterebbe con se sconti dall'82 al 96%, secondo quanto riporta oggi il quotidiano La Stampa. Che ha affidato allo studio del tributarista Gianluca Timpone (autore del libro "Dammi tregua" sul difficile rapporto tra gli italiani e il fisco) l'elaborazione di quanto accadrebbe a un imprenditore che oggi debba 115mila euro di Irap (ma la sanatoria vale anche per Iva e Ires). Con interessi e sanzioni, quei 115mila euro lieviterebbero oggi a 194mila euro. La "sanatoria" della pace fiscale azzererebbe interessi e sanzioni, scontando poi l'imposta del 50% nel caso il contribuente abbia fatto ricorso e abbia perso al primo grado di giudizio. Se invece ha vinto, pagherebbe solo il 30% di Irap, con un risparmio di circa l'82%. Solo il 10% sarebbe dovuto, infine, da chi avesse ottenuto giudizio favorevole in appello, con una riduzione complessiva dell'imposto pari al 94%. Leggi anche: Vittorio Feltri: l'Agenzia delle Entrate è un bidone per i cittadini

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