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Dl dignità, i rilievi dei tecnici della Camera

AdnKronos
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Roma, 17 lug. (AdnKronos) - Il decreto legge dignità "non è corredato della relazione sull'analisi di impatto della regolamentazione (Air), nemmeno nella forma semplificata" e la relazione illustrativa "non dà conto della sussistenza delle ragioni giustificative dell'esenzione". E' quanto scrivono i tecnici del Servizio studi della Camera, nel dossier 'Elementi di valutazione sulla qualità del testo e su specificità, omogeneità e limiti di contenuto del decreto-legge'. Nella relazione che accompagna il dl si ricorda che il testo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale 11 giorni dopo l'approvazione da parte del Consiglio dei ministri ma, si precisa, la stessa situazione si è verificata diverse volte anche nella precedente legislatura. Infatti "un analogo significativo intervallo di tempo tra emanazione e pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, pari o superiore a 10 giorni, si è registrato in 20 occasioni, su 100 decreti-legge emanati, e in un'occasione (dl 74 del 2014), l'intervallo è stato di 24 giorni". Passando alla sostanza del provvedimento, e in particolare alla 'specificità ed omogeneità delle disposizioni' secondo il Servizio studi "l'unica disposizione che potrebbe presentare profili di problematicità rispetto alla sua coerenza con questa finalità unitaria appare quella relativa alle società sportive dilettantistiche". Mentre vengono fatte osservazioni sul contenuto della norma che prevede la decadenza dai bonus per le imprese che, avendo beneficiato di aiuti di Stato, non garantiscono il mantenimento di determinati livelli occupazionali. In particolare "potrebbe risultare opportuno chiarire l'utilizzo del termine 'decadenza"' specificando in che modo la decadenza dai benefici "possa essere 'proporzionale' alla riduzione dell'occupazione verificatasi, da un minimo del 10% a un massimo del 50%". Occorre al riguardo valutare "se non si intendesse piuttosto fare riferimento ad una riduzione del beneficio proporzionale alla riduzione dell'occupazione registrata, quando questa è superiore al 10%, che diviene decadenza completa quando la riduzione dell'occupazione supera il 50%". Si chiede anche "una riformulazione in termini di novella, al fine di evitare modifiche implicite o indirette" delle misure che prevedono un incremento della contribuzione addizionale in presenza di rapporti di lavoro subordinato non a tempo indeterminato, in caso di rinnovo del contratto. Per quanto riguarda le norme che colpiscono le imprese che, dopo aver ricevuto aiuti di Stato, delocalizzano "potrebbe risultare opportuno precisare se si intenda abrogare la disciplina" contenuta nella legge di stabilità 2014. I tecnici chiedono inoltre di chiarire alcune apparenti contraddizioni che riguardano le misure sui giochi. Secondo il Servizio studi andrebbero "chiarite le motivazioni alla base della clausola di salvezza della normativa vigente", che consente la pubblicità vietando solo specifiche modalità, "a fronte dell'introduzione di un generale divieto di qualsiasi forma di pubblicità". Potrebbe, inoltre, "risultare opportuno un approfondimento" sul ruolo dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato e dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli.

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