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Sergio Marchionne, la sua successione apre la faida in Ferrari: John Elkann pugnala Andrea Agnelli

Giulio Bucchi
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Una faida familiare con pugnalata finale: la drammatica successione di Sergio Marchionne dentro Fiat Chrysler porta con sé un risvolto delicatissimo: i rapporti tra John Elkann e l'altro ramo della famiglia Agnelli. Alla fine, scrive il Messaggero, la scelta di nominare amministratore delegato di Ferrari l'egiziano-maltese Louis Camilleri rappresenterebbe un freno alle mire di Andrea Agnelli, ma anche di Lapo Elkann, fratello del vertice di Exor. Non solo, John del Cavallino sarà il presidente, blindando così i posti di potere dell'azienda di lusso che aveva stregato Marchionne.   In ballo ci sono soldi, tanti, e un futuro tutto da scrivere perché l'obiettivo a cui stava lavorando Marchionne (che secondo i piani precedenti alla improvvisa malattia dal 2019 sarebbe dovuto diventare il "padrone" della Ferrari) era quello di aumentare il fatturato facendo in modo che la domanda fosse superiore all'offerta. Sul piano strategico, l'arrivo del nuovissimo modello Suv e la svolta verso l'alimentazione elettrica rischiano di stravolgere l'azienda, mentre c'è da tornare a vincere il Mondiale di Formula 1, il grande cruccio di Marchionne che considera il settore sportivo il volano fondamentale per il marchio del Cavallino. Scelte fondamentali, da cui Agnelli e i suoi parenti più vicini resteranno esclusi.

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