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Miss flop premiata con i nostri soldi

Maurizio Belpietro
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Essendo stata costretta a chiudere il suo programma tv per mancanza di ascolti (nelle ultime puntate non raccoglieva davanti allo schermo più del 2 per cento di share), Daria Bignardi è stata premiata ieri con la direzione di Rai 3. Animo dunque: anche Gianni Riotta e Beppe Severgnini, i due golden boy della televisione senza spettatori, possono a questo punto aspirare a un qualche incarico nella televisione pubblica. Perché un servizio che è pagato dagli italiani con una delle tasse più detestate che ci siano debba ricorrere ai servigi di Daria Bignardi pur disponendo di alcune migliaia di professionisti già a libro paga, è un mistero. O meglio: il giallo attorno alla nomina, pur se inspiegabile per il grande pubblico, è facilmente risolvibile se si passano in rassegna le interviste che nel corso degli anni la conduttrice delle Invasioni barbariche ha fatto a Matteo Renzi. Da quando il presidente del Consiglio è comparso sulla scena, Daria non se l'è fatto più scappare, ospitandolo con regolarità. Ovviamente quelle delle Invasioni barbariche sono state tutte interviste molto aggressive, in cui il povero Renzi è stato messo alle corde, al punto che in una delle ultime occasioni si è avvertito forte il disagio del premier, il quale, in un dietro le quinte era stato malamente apostrofato dal marito della stessa Bignardi, Luca Sofri, con un poco rispettoso «Ciao capo». Leggi l'editoriale di Maurizio Belpietro su Libero in edicola giovedì 18 febbraio o acquista una copia digitale del quotidiano

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