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Marò, la Mogherini: "Scatta una fase nuova"

Lucia Esposito
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L'Italia avvia la fase dell'internazionalizzazione del caso dei due marò detenuti in India da oltre due anni. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Federica Mogherini, parlando davanti all'ufficio della presidenza delle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato. “Il 18 aprile scorso abbiamo inviato una nota verbale alle autorità indiane, chiedendo l'avvio di uno scambio di vedute sul merito della disputa e sul ritorno dei marò in Italia - ha detto la titolare della Farnesina - Nel caso in cui non si raggiuingesse in tempi ragionevoli per questa via una soluzione accettabile, si provvederà al ricorso a strumenti internazionali di risoluzione delle dispute in base alle norme del diritto internazionale”. Nella nota verbale inviata la settimana scorsa, la quinta in due mesi, si riconferma "il richiamo al principio dell'immunità funzionale ed al diritto internazionale", ha spiegato ancora la Mogherini, ricordando come dopo due anni “ci siano ancora divergenze su chi abbia la giurisdizione” sul caso. Con l'invio della nota, ha sottolineato il ministro, "si apre una fase nuova, che esaurisce la fase in cui ha operato Staffan De Mistura, che voglio ringraziare a nome del governo per la dedizione e l'instancabile impegno con cui cui ha seguito la vicenda". Ora, questa fase nuova "necessita di nuove figure e stiamo definendo la composizione di un collegio di esperti, sotto la guida di un coordinatore", ha detto il ministro, annunciando poi che per seguire questo nuovo percorso, "ed alla luce della fase che si apre in India con le elezioni, abbiamo deciso di far rientrare a Delhi l'ambasciatore Daniele Mancini, che era stato richiamato dal precedente governo" e la cui presenza a Roma "in queste settimane ho trovato personalmente molto utile per il contributo che ha dato, ma ora è utile che torni in India".

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