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Caso Foley, Obama durissimo "Isis cancro da estirpare, vuole il genocidio"

Gian Marco Crevatin
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L'Isis "non ha ideologie né valori degli esseri umani, non ha posto nel ventunesimo secolo." Non lasciano spazio a interpretazioni le parole di Barack Obama, che è intervenuto da Martha's Vineyard, località del Massachusetts dove il Presidente sta trascorrendo le vacanze. "Hanno ucciso innocenti con atti di violenza e di codardia, hanno torturato uomini, hanno stuprato donne, hanno ucciso migliaia di sciiti e sunniti, cristiani e minoranze religiose", ha proseguito Obama ribadendo che gli Stati Uniti faranno "tutto il necessario per fare giustizia". Obama poi ha parlato dell'Is come di un "cancro" e ha assicurato che gli Stati Uniti faranno tutto il possibile per "estirparlo e non farlo diffondere". I militanti dello Stato islamico "hanno espresso la loro ambizione di commettere un genocidio contro un antico popolo", ha denunciato ancora Obama, secondo cui "la loro ideologia è destinata al fallimento, perché il futuro sarà vinto da coloro che costruiscono e non distruggono il mondo disegnato da gente come Jim Foley e dalla maggioranza dell'umanità, inorridita da coloro che lo hanno ucciso". Il video dell'orrore - Nel filmato i militanti avevano spiegato che l'esecuzione era una risposta agli attacchi aerei condotti da Washington in Iraq contro lo Stato islamico (ex Isil) e hanno minacciato gli Usa. Se gli americani non  fermeranno i raid infatti, il gruppo ucciderà anche un secondo americano che è nelle loro mani, il giornalista Steven Sotloff. Alla fine del video veniva mostrato, tragicamente, proprio Sotloff Qui Onu - Fa eco al Presidente il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon che ha definito il gesto "un crimine abominevole". La sua decapitazione sottolinea "la campagna di terrore che lo Stato islamico continua a portare avanti contro il popolo dell'Iraq e della Siria", ha detto il diplomatico sudcoreano, secondo il quale "i responsabili di questo e di altri crimini orribili devono essere consegnati alla giustizia".

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