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Ebola, "caso sospetto": ricoverata una ragazza italiana

Andrea Tempestini
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E' salita su un aereo della Turkish Airlines, che volava da Kano, in Kenya, a Istanbul, in Turchia. Pochi minuti dopo il decollo il violento attacco: la febbre altissima, vomita due volte. I sintomi dell'Ebola, l'incubo di questa estate. La protagonista, suo malgrado, del caso di sospetto contagio è una ragazza italiana di 23 anni, E.S.: in volo è stata immediatamente portata dall'equipaggio in un locale speciale, mentre all'atterraggio a Istanbul la ragazza è stata ricoverata. I sintomi sono quelli del virus dei pipistrelli, e secondo le informazioni trapelate già prima della partenza alla donna era stata diagnosticata la malattia, ma i medici l'avevano autorizzata a volare. Come detto, però, la situazione è subito precipitata, ed è scattato il panico a bordo. Contenitore di plastica - Dopo molteplici falsi allarmi, ora anche una nostra connazionale è tra i sospetti contagiati dal virus Ebola. La notizia è stata rilanciata dal quotidiano turco Zaman ancor prima che le autorità italiane avessero raccolto informazioni sul caso. La Farnesina si è subito attivata, coinvolgendo il consolato italiano a Istanbul. Successivamente, dallo scalo kenyota di Kano, hanno confermato che la ragazza, per il volo, era stata fornita di medicine antimalariche. Che però non sono servite. I sanitari turchi hanno poi confermato i sintomi del virus e, in virtù dei protocolli di sicurezza, hanno isolato la giovane italiana in un contenitore di plastica trasparente per il trasporto in ospedale, dove deve essere confermato il contagio. Le analisi - Nella mattinata di sabato, da Istanbul, hanno fatto sapere che per ottenere i risultati delle analisi sulla volontaria che si era recata in Kenya servirà qualche giorno. La giovane è assistita dal Consolato italiano e dal suo compagno, tenuto fuori dal reparto dove la ragazza si trova in isolamento. Fonti mediche turche sostengono che, però, i disturbi manifestati potrebbero anche essere dovuti a una reazione allergica a un farmaco anti-malarico. Fonti della Farnesina riferiscono che la ragazza operava in Ciad e stava tornando in Italia. "Cabina di contagio" - Un episodio allarmante, a poche ore di volo da casa nostra. Un episodio che, inoltre, si è manifestato all'interno di un aereo, una perfetta "cabina di contagio". Un caso, dunque, destinato a far crescere ulteriormente la psicosi da virus. Non a caso, il coordinatore dell'Onu David Nabarro, arrivato ieri, venerdì 22 agosto, in Liberia, ha spiegato di temere "una fiammata dell'epidemia". La Liberia è la prima tappa del coordinatore nei Paesi colpiti dal virus: Nabarro sta lavorando su una strategia di "sicurezza" per gestire l'emergenza nei prossimi mesi. Le cifre - Il bollettino di vittime e contagi è in crescita da giorni: tra il 19 e il 20 agosto sono stati segnalati un totale di 142 nuovi casi (confermati o sospetti) e 77 decessi in Guinea, Liberia, Nigeria e Sierra Leone. Il totale delle vittime dallo scoppio dell'epidemia, al 20 agosto, è salito a 1.433, mentre i casi totali sono 2.615. L'Oms ha annunciato un documento operativo sulla strategia da adottare "nei prossimi 6-9 mesi", e gli specialisti dell'organizzazione hanno aggiunto che "nessuno sa quando l'attuale crisi di Ebola finirà".

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