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Usa, Obama pianifica l'assalto contro l'Is in Iraq e Siria, c'è il "sì" dei repubblicani

Gian Marco Crevatin
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Barack Obama incontra oggi, martedì 17 settembre, i generali americani per pianificare l'assalto allo Stato Islamico in Iraq e Siria. Il presidente incontrerà il generale Lloyd Austin, capo del Comando Centrale Usa, nel suo quartier generale in Florida, per valutare come l'esercito stia mettendo in atto la strategia annunciata la scorse settimana. I caccia americani hanno già cominciato le incursioni vicino Baghdad, allargando l'area del mandato militare, proprio come Obama aveva annunciato nel discorso alla nazione mercoledì scorso. Il presidente nelle ultime ore ha ricevuto il via libera repubblicano, con l'endorsement dei leader della Camera dei Rappresentanti e del Senato. Lo speaker repubblicano alla Camera, John Boehner, ha parlato di scelta opportuna: "Non c'è motivo di non fare quel che il presidente ci chiede". Silenzio, parla Obama - "Se sfiderete l'America non troverete rifugio e non troverete conforto" ha detto il presidente degli Stati Uniti rivolgendosi ai terroristi che potrebbero minacciare il Paese.  A conferma che la lotta contro il pericolo jihadista è un'interesse non solo degli Usa ma di tutto il mondo Obama ha ricordato che "oltre 40 Paesi, finora, hanno offerto il loro sostegno per una vasta campagna contro Isis". Riferimento alla coalizione, in realtà più limitata a circa 30 nazioni, riunita lunedì a Parigi, e di cui fa parte anche l'Italia. Il presidente americano ha quindi rinnovato l'avvertimento ai miliziani: "Non ci sarà alcun rifugio sicuro per i terroristi che minacciano l'America". «Le nostre forze non hanno e non avranno in futuro una missione combattente» in Iraq ha aggiunto il presidente che a Tampa, ha ribadito non voler inviare truppe sul terreno in Iraq nell'ambito dell'operazione contro gli jihadisti dello Stato Islamico.

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