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Is, cominciati i raid aerei Usa in Siria

Gian Marco Crevatin
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Gli Stati Uniti hanno cominciato gli attacchi aerei in Siria contro lo Stato Islamico. Ad annunciarlo il portavoce del Pentagono, John Kirby, che ha precisato che la decisione di avviare i raid è stata presa lunedì dall'esercito. Il ministero degli Esteri della Siria, con una nota diffusa dai media di Stato, ha fatto sapere che gli Usa avevano informato Damasco prima di lanciare gli attacchi aerei: "Gli americani avevano informato l'inviato permanente della Siria all'Onu che sarebbero stati lanciati attacchi contro l'organizzazione terrorista Daesh a Raqqa" (Daesh è l'acronimo in arabo per indicare l'Isis, Raqqa è quella che i militanti hanno dichiarato la loro capitale in Siria). Raid aerei in Siria, scatta il piano Usa anti-Is  Guarda la Gallery L'operazione - A fianco degli Usa cinque Paesi arabi che hanno anno cominciato gli attacchi aerei in Siria usando caccia, bombardieri e missili Tomahawk lanciati da navi stazionate nella regione. Curioso che i paesi alleati agli americani nell'operazione siano, come accennato in precedenza, arabi (Bahrain, Qatar, Arabia Saudita, Giordania ed Emirati arabi uniti) e nessun occidentale. In ogni caso da fonti ufficiali Usa si apprende che i raid sono cominciati intorno alle 8.30 ora della costa est (le 2.30 italiane): il primo round di attacchi è finito dopo 90 minuti, ma secondo una delle fonti la durata dell'operazione è prevista di diverse ore. Nessun attacco aereo di oggi è stato condotto con droni, ma l'Osservatorio siriano per i diritti umani fa sapere che gli attacchi sono avvenuti dopo che alcuni droni hanno sorvolato le aree sotto il controllo dello Stato islamico. Is accusa il colpo - Sono stati colpiti obiettivi nella città siriana di Raqqa e nell'intera provincia omonima (con raid anche a Tabqa conquistata recentemente dai jihadisti, Ein Issa e a Tel Abyad che si trova al confine con la Turchia), e ci sono state vittime fra i militanti Is, soprattutto nei posti di blocco. Precisamente sarebbero stati circa 20 i raid nella provincia di Raqqa. Fra gli obiettivi c'erano anche la sede del governatorato, utilizzata dallo Stato islamico come quartier generale, e la Brigata 93, cioè una base dell'esercito siriano conquistata di recente dai militanti.

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