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Pedofilia, nel pc del vescovo arrestato 100mila file hard

Matteo Legnani
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Un archivio segreto con oltre centomila file a sfondo sessuale scupolosamente diviso in quattro volumi e contenente circa 130 video e 86mila fotografie. E' quanto gli inquirenti hanno trovato nel computer di proprietà del Vaticano in uso a monsignor Josef Wesolowski, nunzio apostolico a Santo Domingo arrestato l'altro giorno con l'accusa di abusi su minori e pedopornografia. Analizzando il computer, sarebbero poi stati scovate tracce di 45mila immagini cancellate. Migliaia di altre immagini Wesolowski le aveva invece scaricate sul suo pc portatile, per portarsele dietro quando era in viaggio. Una parte di quei file il nunzio apostolico le aveva scaricate da internet, ma altre erano invece state realizzate dalle stesse sue vittime: vi si vedono, scrive il Corriere della Sera, ragazzini tra i 13 e i 17 anni umiliati di fronte all'obiettivo: ripresi nudi, costretti ad avere rapporti sessuali tra loro e con adulti. Ci sono file in cui si vedono decine di bambine protagoniste di prestazioni sessuali, ma la predilezione del monsignore andava ai maschi. Tre sono i nomi dei bambini che figurano nel fascicolo processuale, ma i minori adescati da Wsolowski sarebbero decine. L'accusa evidenzia "la particolare abilità dell'imputato nell'utilizzare strumentazione elettronica che può essere reperita per connessioni illecite. Comportamento che l'imputato ha mostrato di perseguire con modalità fortemente compulsive". Ora le indagini proseguono, perchè il sospetto è che l'arrestato possa essere inserito in una rete internazionale di pedofili ben più ampia.

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