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Is, allarme di Londra: "Se conquista Iraq e Siria, lo Stato islamico sarà una minaccia nucleare"

Giulio Bucchi
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Il prossimo stadio del terrore jihadista potrebbe essere quello nucleare. A lanciare l'allarme sulla minaccia dello Stato islamico è il ministro degli Interni britannico Theresa May, secondo cui le milizie del Califfato, "se non contrastate e lasciate proliferare in Iraq e Siria, potrebbero diventare un vero Stato terroristico e arrivare a costituire anche una minaccia nucleare in quanto potrebbe dotarsi di armi chimiche, biologiche o perfino nucleari". Il governo inglese, impegnato nei bombardamenti in Medio Oriente, sta anche pensando a misure straordinarie anti-terrorismo: rendere illegali associazioni, gruppi e organizzazioni ritenute pericolose, poteri supplementari alla Polizia, bandire alcuni interventi televisivi, discorsi pubblici e attività sui social network, sul modello del Patriot Act varato negli Usa dal governo Bush dopo l'attentato dell'11 settembre 2001 alle Torri Gemelle. I servizi segreti italiani: "Niente allarmismi" - Il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, ha intanto incontrato il premier Matteo Renzi per informarlo delle analisi dei servizi segreti italiani. Secondo quanto riferito dal leghista Stucchi "chi partecipa in modo più pesante" all'impegno militare contro l'Isis "è più esposto" al rischio di subire attentati terroristici. "Chi fornisce apporto solo logistico o di territorio, è esposto a rischi minori - ha aggiunto -. Si tratta comunque di valutare situazione per situazione". "Una giusta preoccupazione deve realisticamente esserci - ha concluso Stucchi -. Quello che va evitato è un clima di eccessivo allarmismo". 

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