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I piloti dormono, Airbus "scortato" a terra da un caccia

Matteo Legnani
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Gli aerei, ormai, viaggiano quasi da soli. Decollano col computer che imposta tutto: accelerazione, salita e virate. Poi arrivano in quota e proseguono di punto in punto col pilota automatico. E anche la discesa viene eseguita dalla macchina, che porta l'aereo fino ad appoggiare le ruote sulla pista. E così capita che i "controllori", ovvero i piloti che stanno in cabina, si annoino un po', durante la crociera. Se poi negli ultimi giorni hanno volato tanto, magari a orari normalmente dedicati al riposo, può succedere l'incredibile (che poi incredibile non è, vista la frequenza con cui capita): che si addormentino. E non rispondano nemmeno ai controllori del traffico aereo. E' quanto accaduto alcune settimane fa (ma la notizia è trapelata solo in questi giorni) a comandante e copilota di un volo della Brussels Airlines, compagnia belga, che era diretto dalla spagna verso l'aeroporto Zaventem di Bruxelles. Prova che ti riprova senza avere risposte, alla fine i controllori hanno dato l'allarme, per il timore che l'Airbus A319 fosse stato dirottato. Un caccia francese (l'aereo civile stava in quel momento sorvolando la Francia) ha affiancato il jet passeggeri e solo a quel punto dalla cabina dell'Airbus i piloti si sono fatti sentire. Il portavoce della compagnia aerea ha smentito che anche il vice del comandante si fosse addormentato: "Non ha risposto alle chiamate dei controllori, perché pensava stessero cercando di raggiungere un altro aereo" è la versione della Brussels Airlines. L'aereo è poi regolarmente atterrato a Brussels.

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