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Isis agli Usa: "Le armi lanciate per i curdi ce le abbiamo noi". Iraq e Stati Uniti si preparano ad attaccare via terra

laura vezzo
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Gli Jihadisti sostengono di essere entrati in possesso degli armamenti che gli Stati Uniti hanno lanciato in Siria per aiutare i peshmerga a difendersi dall'assedio di Kobane. Il governo turco fa sapere che i combattenti curdi non hanno ancora attraversato la frontiera, mentre i militanti dell'esercito islamico continuano a colpire l'Iraq settentrionale e occidentale, che insieme agli Usa, hanno deciso di iniziare un contrattacco via terra.  Nuovo video Isis - In un nuovo video i miliziani dell'Isis mostrano casse di legno in loro possesso con armi e munizioni americane, lanciate dagli Usa per aiutare i curdi a difendersi dall'assedio di Kobane, nel nord della Siria. E gli Stati Uniti non smentiscono del tutto. Un funzionario Usa ha infatti affermato che "la maggior parte dei pacchi sono stati consegnati con successo alle forze curde", ma che "i lanci sono stati effettuati durante la notte e il Pentagono non è ancora in grado di dire quanti abbiano raggiunto il loro obiettivo".   Gli Jihadisti invadono l'Iraq - Il Washington Post riferisce che Usa e Iraq stanno delineando un piano per lanciare un'offensiva delle truppe di terra irachene e permettere loro di riprendersi le città occupate dai jihadisti dell'Isis. Nell'articolo del quotidiano americano viene citato come fonte un alto funzionario dell'amministrazione Usa. Il piano dovrà assicurare che le forze irachene non si espongano prima di essere in grado di controllare il territorio occupato dai jihadisti. Obama era partito con altre intenzioni - "Come Commander in chief non permetterò che gli Usa siano trascinati in un'altra guerra in Iraq. Le truppe americane non torneranno a combattere in Iraq perché non c'è una soluzione militare americana alla crisi"  aveva affermato il presidente americano a inizio Settembre; ma le cose sembra stiano prendendo una linea decisamente differente: dapprima gli Stati Uniti hanno infatti esteso la loro offensiva in Iraq contro i militanti dello stato islamico, lanciando nuovi attacchi aerei per bloccarne l'avanzata su Erbil, capoluogo del Kurdistan iracheno. Poi è stata la volta dei droni e jet militari, che hanno colpito due volte una posizione dei combattenti sunniti "eliminandoli con successo". In seguito, i jet hanno neutralizzato con otto bombe un convoglio di veicoli e una postazione d'attacco vicino Erbil. E ora è il momento dell'invasione terrestre americana che, congiunta a quella iraquena, ha l'obiettivo di annientare il nemico Isis e restituire i territori iracheni occupati dai miliziani dell'IS.  

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