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Usa, Obama spera nel voto delle donne: "Basta stipendi più bassi degli uomini"

Nicoletta Orlandi Posti
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Ultimi giorni di campagna elettorale in Usa, in vista del voto di midterm in programma martedì, per eleggere i 435 membri della Camera e un terzo del Senato, oltre che a rinnovare le assemblee elettive dei singoli Stati ed eleggere 36 governatori. Barack Obama, terrorizzato da una sconfitta, cerca voti e si rivolge direttamente alle donne, che tanto hanno contribuito alla sua rielezione a presidente. A Providence, in Rhode Islandha, dopo aver accusato il Congresso di non agire su misure come il salario minimo ha promesso una legge sulla parità di retribuzione tra uomo e donna e una sui congedi per motivi famigliari. Politiche per le donne - In Rhode Island, ha notato Obama, il congedo familiare retribuito è garantito dalla legge. Grazie a politiche come questa, ha affermato, donne possono rimanere a casa con un bambino o un familiare malato senza perdere lo stipendio. Le donne, ha ricordato Obama, costituiscono circa la metà della forza lavoro negli Stati Uniti e bisogna garantire loro salari uguali a quelli pagati agli uomini, nonché migliori politiche per l'infanzia. Se le donne staranno bene, ha sottolineato Obama, tutti ne trarranno dei benefici.  Un fatto personale - "In parte è una cosa personale", ha ammesso il presidente Usa, ricordando di essere figlio di una madre single e padre di due ragazze. Obama ha raccontato che sua nonna, vice presidente di una banca, fu scavalcata al lavoro da persone che lei stessa aveva insegnato, mentre sua madre fece crescere lui e la sorella "senza un grande sostegno". "Trovo inaccettabile l'idea - ha affermato - che le mie figlie non dovrebbero avere le stesse opportunità dei figli di qualcun altro". Il presidente ha ribadito che "molte donne lavorano duramente per sostenere se stesse e le loro famiglie, ma si trovano ad affrontare scelte ingiuste e politiche di lavoro obsolete. Questo le ostacola, ma ostacola anche tutti noi. Dobbiamo fare di più perché le donne meritano di più". Il presidente ha inoltre promosso la sua riforma della sanità, assicurando che "indipendentemente dal numero di volte che i repubblicani minacceranno di abrogare la legge" il provvedimento «resterà in vigore perché sta funzionando".

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