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Isis, pilota bruciato vivo: la Giordania si vendica uccidendo la donna kamikaze

Andrea Tempestini
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Orrore e vendetta. Il governo giordano dopo l'uccisione del pilota Muad Kasasbeah da parte dell'Isis ha subito giustiziato Sajida al Rishawi, la kamikaze irachena condannata a morte per il suo ruolo negli attentati del 2005 ad Amman. La donna è stata giustiziata all'alba insieme a un secondo prigioniero: la al Rishawi era al centro della trattativa tra il governo giordano e i miliziani dello Stato islamico per la liberazione del pilota poi ammazzato. Re Abdallah, dopo l'uccisione del suo pilota 26enne, ha interrotto la sua visita negli Stati Uniti per tornare ad Amman. Il video - Come detto, martedì l'Isis ha diffuso il video - che risale al 3 gennaio - dell'uccisione di Kasasbeah: chiuso in una gabbia, viene cosparso di benzina e arso vivo. Manca ancora la conferma all'attendibilità delle immagini, che però lasciano pochi margini all'interpretazione. Il pilota era caduto sui cieli siriani di Raqqa, la capitale dei tagliagole, il 24 dicembre scorso mentre sorvolava la zona su un caccia F-16. La taglia - Contestualmente alla diffusione dell'ultimo video dell'orrore, l'Isis ha messo una taglia su oltre 50 piloti giordani che, secondo lo Stato islamico, partecipano ai raid della Coalizione internazionale anti-Isis. La taglia è stata resa nota proprio nel video che ritrae l'orribile morte del pilota. Per tutti i suoi colleghi nel mirino, i tagliagole trasmettono le generalità: "Ricercato, pilota crociato" è il titolo di ciascuna scheda che contiene i dati anagrafici in arabo e in inglese.

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