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Turchia, black out paralizza da ore il Paese. Il premier: "Non si esclude atto terroristico"

Nicoletta Orlandi Posti
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E' caos in Turchia. Milioni di persone sono al buio per il più grande black-out degli ultimi 15 anni. Sono infatti da ore senza elettricità almeno 44 province del paese costrette a interrompere servizi pubblici come la metropolitana e i tram a Istambul e Ankara, ma anche la produzione delle numerose fabbriche. Nella provincia occidentale di Kocaeli, uno dei poli industriali della Turchia, numerosi stabilimenti sono rimasti chiusi. Intanto è stato sequestrato il giudice Mehmet Selim Kiraz.  Attentato - Le autorità turche non escludono l'ipotesi dell'attacco terroristico ha detto il primo ministro Ahmet Davutoglu, spiegando che sono in corso indagini e si valutano tutte le ipotesi. Fonti citate dal quotidiano Hurriyet hanno spiegato che il mega blackout è stato originato da un guasto tecnico nel sistema della compagnia Teias, che gestisce la rete elettrica, ma il ministro dell'Energia, Taner Yildiz, ha escluso che ci sia un problema di approvvigionamento energetico. "Ma", ha aggiunto, "non posso dire se si sia trattato o meno di un attacco informatico". Notizie circolate in mattinata su una "forte esplosione" nella provincia non sono state confermate. Sequestro - E mentre la Turchia era al buio alcuni uomini armati appartenenti al gruppo di estrema sinistra Fronte Popolare Rivoluzionario di liberazione (Dhkp-C) hanno preso in ostaggio il procuratore Mehmet Selim Kiraz. Le immagini televisive mostrano gli agenti che entrano nell'edificio, mentre le persone che si trovano all'interno vengono scortate fuori. Il Dhkp-C ha pubblicato su internet una foto in cui si vede il procuratore con una pistola puntata alla testa. Kiraz sta guidando le indagini sulla morte di Berkin Elvan, il manifestante delle proteste di Gezi Park a Istanbul che nel 2013 venne colpito alla testa da un candelotto di lacrimogeni e morì quasi un anno.

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