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Isis, l'addestramento con i simulatori di volo: il Califfato vuole attaccare dal cielo

Andrea Tempestini
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L'ultima frontiera del terrore è il cielo. Lo Stato Islamico, infatti, secondo il quotidiano panarabo Sharq al Awasat, avrebbe messo a punto un nuovo tipo di addestramento. I tagliagole dell'Isis, infatti, starebbero "allenandosi" a pilotare dei jet grazie all'uso di simulatori di volo. Secondo quanto scritto dal quotidiano, che ha sede nel Regno Unito, i simulatori sarebbero stati installati all'interno delle automobili dei jihadisti, in modo che possano apprendere le fasi di decollo e di atterraggio. Secondo quanto si è appreso, inoltre, l'Isis avrebbe messo le mani sui simulatori rubati dalle basi libiche dell'aviazione, quelle del regime di Gheddafi. Altre fonti, però, sostengono che questi strumenti siano arrivati dall'estero. L'Isis, dunque, prepara la guerra nei cieli. E nel frattempo i jihadisti starebbero trasportando armi e veicoli in località ad est di Sirte. Nel dettaglio, sarebbero 2.500 i combattenti stranieri presenti nella città libica. Secondo fonti locali, sono circa 400 i combattenti tunisini; gli altri provengono da Algeria, Yemen, Ciad, Niger e Sudan; segnalati anche combattenti del gruppo Boko Haram, provenienti dalla Nigeria.

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