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Le prove tecniche di guerra nucleare: lanciati i missili, il terrore è mondiale

Matteo Legnani
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L'Iran ha testato missili balistici a lunga gittata, con il chiaro intento di dimostrare le sue possibilità di raggiungere e colpire il suo nemico numero uno, lo stato di Israele. Un atto sconfortante, all'indomani della fine delle sanzioni che l'Occidente aveva imposto al Paese degli Ayatollah. E che fa cantare vittoria a quanri ritengano ancora che Teheran faccia parte tuttora di quell'"asse del male" che era stato descritto da George W. Bush e che comprendeva Iran, Iraq, Siria e Corea del Nord. Per il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, però, i test "non violano l'accordo sul nucleare tra Teheran e  i Paesi del '5+1' né alcuna risoluzione del Consiglio di Sicurezza  delle Nazioni Unite perché i missili testati non sono stati sviluppati per portare testate nucleari". I test effettuati  hanno suscitato le critiche della comunità internazionale. Già in passato Zarif aveva affermato come quei test missilistici non rappresentassero una violazione della risoluzione Onu 2231, che - secondo il ministro - riguarda solo "missili progettati per essere in grado di trasportare testate nucleari".

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