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Modella 14enne russa morta di fatica? No, è stata uccisa

Matteo Legnani
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Lo scorso 27 ottobre la notizia era finita su tutti i siti e giornali del mondo: "Modella quattordicenne muore di fatica dopo 13 ore di sfilate". E giù con gli strali sul "crudele mondo della moda". Più che l'ennesimo caso di sfruttamento, però, la morte della giovanissima mannequin russa Vlada Dzyuba, sembra la trama di "The neon demon", l'ultimo, crudele e nerissimo film di Nicholas Winding Refn, il regista diventato famoso per "Drive". Nella pellicola, una nuova, giovanissima e bellissima modella arriva a Los Angeles, prima ammirata e poi odiata dalle colleghe che per l'invidia del suo successo arrivano a ucciderla e a divorarla. E la stessa fine pare aver fatto Vlada. La ragazza si era sentita male dopo un intenso giro di sfilate in Cina ed era poi morta a Shanghai dopo che le sue condizioni si erano aggravate. Già la relazione dei medici cinesi, che parlavano di setticemia, organi interni danneggiati, disfunzioni epatiche e insufficienza renale, era apparsa sospetta alle autorità russe. E quando il cadavere è arrivato in Russia per l'autopsia, i patologi hanno rilevato la presenza nei tessuti di un veleno. Secondo fonti della polizia, Valda potrebbe essere stata morsa da un insetto, oppure aver mangiato qualcosa che ne ha ha causato la morte o essere stata avvelenata di proposito. Tra le ipotesi che si stanno facendo strada, c'è quella che la quattordicenne russa possa essere stata ammazzata da una collega rivale. Vlada, alla sua tenera età, di strada ne aveva già fatta, tanto da arrivare sulle passerelle della settimana della moda di Shanghai, una delle più importanti dell'Estremo Oriente, dove le algide bellezze russe sono sempre più richieste. E secondo gli inquirenti, come riporta il quotidiano Il Giornale che riprende il sito russo "Life", la chiave del mistero potrebbe stare proprio nella gelosia covata proprio da una o più colleghe della giovane.

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