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Muslim Ban, sì della Corte Suprema: vittoria di Donald Trump

Andrea Tempestini
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Prima vittoria per il presidente americano Donald Trump: la Corte Suprema ha autorizzato la piena entrata in vigore del cosiddetto 'muslim ban' che vieta l'ingresso negli Stati Uniti ai cittadini provenienti da sei Paesi a maggioranza musulmana (Ciad, Iran, Libia, Somalia, Siria e Yemen). La corte, con due giudici contrari su nove, ha accolto la richiesta dell'amministrazione di revocare le decisioni di diversi giudici di grado inferiore che avevano sospeso e contestato la misura, adottata il 24 settembre scorso. Il 18 ottobre due giudici, uno delle Hawaii e uno del Maryland, avevano bloccato l'entrata in vigore del divieto precisando che poteva sembrare discriminatorio contro una minoranza religiosa e, per questo, violare il primo Emendamento della Costituzione, che protegge la libertà di culto. Tuttavia, gli stessi giudici avevano concesso l'entrata in vigore della misura per i cittadini della Corea del Nord e del Venezuela, dove vivono pochi musulmani e dove si poteva dimostrare che non vi era discriminazione contro una minoranza. Le restrizioni per il Venezuela comunque non si applicano a tutta la popolazione ma solo ad alcuni funzionari del governo e ai loro parenti immediati. La Corte non ha reso noto le motivazioni della sentenza ma ha fatto sapere che ora si aspetta che i tribunali inferiori esaminino i ricorsi ancora pendenti presso diversi tribunali del Paese in modo da prendere una decisione definitiva a livello federale. Proprio questa settimana devono studiare la legalità del divieto la Corte d'Appelo del quarto circuito, con sede a Richmond in Virginia, e la Corte d'Appello del nono circuito, con sede a San Francisco in California. Quello sbloccato oggi dalla Corte Suprema è la terza versione del 'Muslim Ban' ribattezzato 'Travel Ban' ed include Ciad, Iran, Libia, Siria, Somalia e Yemen oltre a due Paesi non abitati da musulmani come Corea del Nord e Venezuela. Il Muslim Ban, invece, nella sua prima e seconda versione, prevedevano il divieto anche all'Iraq, tolto nella seconda versione, mentre nella terza ed ultima venne eliminato il Sudan.

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