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Israele, Gerusalemme capitale: Putin e Erdogan brindano alla scelta di Trump

Benedetta Vitetta
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Sono due, in prospettiva, i vincitori del braccio di ferro su Gerusalemme innescato dal presidente americano Donald Trump: Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan, che lunedì si incontreranno per discutere della situazione in Medio Oriente. Come scrive oggi il Corriere della Sera, "l'iniziativa di Trump su Gerusalemme giunge come un regalo supplementare: all'influenza russa si aprono spazi insperati nei Paesi arabi che gli Usa hanno imbarazzato con il loro annuncio. L'Egitto è un buon esempio, ma non è il solo". Il secondo vincitore, oggi stretto alleato del primo, è il Presidente turco. Ossia l'esponente di un Paese non arabo ma islamico, che si sente offeso dalla mossa Usa. "Per Erdogan" si legge nel'analisi del Corriere, "l'occasione è duplice: accrescere il consenso interno e tornare a porsi come potenza mediorientale approfittando della consueta doppiezza delle capitali arabe che si scandalizzano per la sorte dei palestinesi ma ben poco fanno a loro sostegno. Ankara, come molti altri, dichiara di temere che Trump abbia involontariamente incoraggiato quel terrorismo che era stato appena sradicato con la sconfitta dell'Isis. Tema che fa drizzare molte orecchie, anche in Arabia Saudita". 

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