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Nucleare, crisi Russia-Usa: Mosca ha costruito un nuovo missile per colpire l'Europa

Matteo Legnani
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Torna la crisi dei missili tra Mosca e Washington. Come riporta il Corriere della Sera, il capo del pentagono (cioè il ministro della Difesa Usa) James Mattis ha riferito ai colleghi della Nato di avere le prove che la Russia abbia sviluppato segretamente un razzo con gittata di 2.500 chilometri in grado di trasportare una testata nucleare e colpire l'intera Europa occidentale, se piazzato nell'enclave russa di Kaliningrad, sul Baltico. Basandosi sulle immagini satellitari, gli Usa dicono di averne osservate due batterie già operative: una a Kasputin Yar non lontano da volgograd e un'altra in una non precisata base del distretto centrale. L'allestimento del missile, chiamato in codice SSC-8, sarebbe in violazione dell'accordo sui missili siglato da Reagan e Gorbaciov nel 1987, che proibisce la costruzione di missili balistici e da crociera con gittata compresa tra i 500 e i 5mila chilometri. Proprio in base a quell'accordo, tra l'87 e il '91 furono distrutti oltre 2.700 cosiddetti Euromissili, installati in Europa occidentale e negli allora Paesi al di là della cortina di ferro. Gli Usa avrebbero anche dato un ultimatum agli alleati: o la Nato al prossimo vertice prenderà una posizione comune varando contromisure per costringere Mosca a tornare al rispetto del Trattato dell'87, o gli Stati Uniti decideranno da soli le decisioni da prendere. Mosca nega, mentre dall'Europa fonti tedesche definiscono il materiale dei servizi segreti Usa "credibile ma senza prove definitive". Sempre il Corriere riporta che ci sarebbero intercettazioni telefoniche e trasferimenti a suggerire che i russi starebbero investendo in tecnologia missilistica, ma ciò non sarebbe in violazione del Trattato di trent'anni fa, che non proibisce ricerca e sviluppo.

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