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Corea del Nord, gli analisti Usa avvertono Trump: "Un conflitto militare sarebbe catastrofico"

Giovanni Ruggiero
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Le condizioni per avviare una trattativa tra Corea del Nord e Stati Uniti al momento sono ai minimi storici. Ne sono sicuri diversi analisti, tra i quali l'ex agente Cia Bruce Klinger, già capo delle operazioni nella penisola coreana tra il 1993 e il 2001 e oggi consulente per la Heritage Foundation, un centro studi conservatore, molto ascoltato dall'amministrazione Trump. Leggi anche: Assassinare Kim? Gli effetti terrificanti: c'è un piano La posizione di Klinger si è rafforzata anche negli ultimi giorni, quando in alcuni interventi televisivi ha ribadito: "Non ci sarà utilità in un negoziato diretto fino a quando Pyongyang non accetterà di sospendere il suo piano di armamento nucleare". Klinger è convinto che di Kim Jong-Un ci sia ben poco di cui fidarsi, anche nel caso venisse raggiunto un accordo sarebbe complicato poterne controllare l'applicazione delle condizioni concordate. Leggi anche: Allarme nucleare, il dettaglio sulla Corea che non volevano dire Sulla stessa linea si sta muovendo Donald Trump e il segretario di Stato Rex Tillerson, consapevoli che l'unica via percorribile sia l'inasprimento delle sanzioni contro la Corea del Nord. Di certo tutti escludono al momento un intervento militare, un'azione che avrebbe solo "effetti catastrofici".

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