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Vaticano, Papa Francesco e lo scandalo Ior: così si rifiuta di consegnare 1,4 milioni di euro all'Italia

Giulio Bucchi
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Scherza coi fanti ma lascia stare i conti. In Vaticano, e soprattutto allo Ior, sanno bene come tutelare chi deposita i propri soldi a San Pietro e non si fanno scrupoli nello sbattere le porte in faccia alle autorità italiane.  Leggi anche: Ecco quanto guadagna davvero Papa Francesco Papa Francesco, sempre solerte nell'ammonire i fedeli (e non) quando si tratta di immigrazione e accoglienza, stavolta sembra non prestare la dovuta attenzione al caso di Angelo Proietti, imprenditore romano finito in disgrazia e nei guai con la giustizia. Il braccio di ferro tra Procura di Roma e Vaticano, spiega il Fatto quotidiano, va avanti dal 2014 senza che si siano registrate svolte. Le autorità oltretevere hanno congelato il conto di Proietti, da 1,4 milioni di euro, negando per due volte le rogatorie  alla Procura romana che insiste affinché il "bottino" venga riconsegnato all'Italia. Quei soldi, infatti, sarebbero il "profitto del reato" di bancarotta commesso da Proietti. E Bergoglio, al di là degli annunci ufficiali, le ventilate riforme dello Ior e le promesse di trasparenza e collaborazione, tace.

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