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Vaticano, Papa Francesco racconta il suo periodo più difficile: "Pensavo che la mia vita fosse finita"

Giovanni Ruggiero
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C'è stato un lungo periodo della vita di papa Francesco durante il quale ha pensato "di essere alla fine" della sua vita. La confessione così privata è arrivata dallo stesso Bergoglio durante l'incontro con i parroci romani. Il pontefice si riferisce agli anni, quasi un decennio, attorno al 1981, quando i suoi superiori lo hanno mandato in una sorta di esilio a Cordoba. In quegli anni il papa, riporta Repubblica, ha detto di aver vissuto "il tempo di una grande desolazione, un tempo oscuro. Credevo che fosse già la fine della mia vita, perché sì, facevo il confessore, ma con uno spirito di sconfitta". Poi ha aggiunto: "Ho pregato tanto, in questo tempo, ma ero secco come un legno, perché credevo che la pienezza della mia vocazione fosse nel fare le cose". Tuttavia: "non ho lasciato la preghiera e questo mi ha aiutato". Leggi anche: Papa Francesco, l'accusa terribile sulla pedofilia: "Cosa hanno insabbiato i vertici della Chiesa" Nel 1981 Bergoglio aveva 45 anni e viveva un momento particolarmente complesso della sua vita. A 37 anni è diventato superiore della provincia argentina della Compagnia di Gesù, poi rettore del Colegio Maximo di San Miguel, quindi diventa confessore, un ruolo che non sente del tutto suo. A Cordoba diventa direttore spirituale e confessore della chiea della Compagnia di Gesù, di fatto in quel luogo era stato esiliato, dopo una serie di contrasti all'interno della Compagnia. Un periodo poi concluso con la nomina a vescovo ausiliare, poi la guida della diocesi di Buenos Aires e infine l'elezione a Papa il 13 marzo 2013.

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