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Spy story, 10 casi avvolti nel mistero

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(AdnKronos) - Il misterioso avvelenamento dell'ex spia russa Sergei Skripal e la figlia Yulia a Salisbury - in seguito al quale la premier britannica Theresa May ha annunciato "un'azione immediata per smantellare la rete di spionaggio" russo in Gran Bretagna - riporta alla mente altri casi di avvelenamenti di spie e personaggi politici. Ecco i precedenti, dai casi Markov e Litvinenko in Gran Bretagna all'assassinio di Kim Jong nam in Malaysia. GEORGI MARKOV: Georgi Markov era uno scrittore fuggito nel 1969 dal regime comunista bulgaro di Todor Zhikov. Stabilitosi a Londra, lavorava come giornalista per la Bbc, l'emittente finanziata dagli americani Radio Free Europe e la radio tedesca Deutsche Welle. Famoso per i suoi attacchi sarcastici al regime bulgaro, fu colpito con una punta d'ombrello alla gamba mentre aspettava l'autobus il 7 settembre 1978, giorno del suo compleanno. Morì l'11, dopo essere stato ricoverato in ospedale con la febbre alta. L'autopsia rivelò una micro capsula contenente ricina, un potente veleno, che gli era stata iniettata tramite un congegno pneumatico attraverso la punta di un ombrello. Dell'omicidio furono sospettati i servizi bulgari, forse con l'aiuto del Kgb russo. KHALED MASHAL - Il 25 settembre 1997 due agenti del Mossad israeliano avvelenarono il leader dei Hamas, Khaled Mashal, iniettandogli una sostanza velenosa nell'orecchio ad Amman. Ricoverato in coma, Mashal rischiò di morire. Ma intanto i due agenti furono arrestati e re Abdullah minacciò la rottura dei rapporti diplomatici. Israele fu così costretto a consegnare l'antidoto che salvò la vita all'esponente di Hamas. BORIS BEREZOVSKY - Nel 2013 l'oligarca russo Boris Berezovsky è stato trovato morto nella casa dell'ex moglie nel Berkshire, vittima di un apparente suicidio. Vice segretario del Consiglio di sicurezza russo sotto Eltsin, fu poi fra i sostenitori dell'ascesa di Vladimir Putin. Ma quest'ultimo, una volta presidente, riprese il controllo della principale rete televisiva russa, la Ort - della quale Berezovsky era il maggiore azionista - e avviò un'azione per contrastare il potere degli oligarchi. Nel 2000, Berezovsky decise di esiliarsi in Gran Bretagna dalla quale si attivò per sostenere l'opposizione contro Putin. Nel 2003 l'ex oligarca ottenne asilo politico in Gran Bretagna, dopo essere stato accusato in patria di frode e riclaggio di denaro sporco. VIKTOR YUSHCHENKO - Allora candidato alle elezioni presidenziali ucraine, il leader dell'opposizione Viktor Yushchenko fu ricoverato in Austria nel settembre 2004 dopo essere stato vittima di un misterioso avvelenamento da diossina, sostanza che gli era stata probabilmente versata nella minestra. Salvato dalla morte, ma con il volto sfigurato, Yushechenko sfidò il filo russo Viktor Yanukovych al ballottaggio delle presidenziali il 23 novembre 2004. Vinse quest'ultimo, ma le accuse di brogli e le proteste di piazza della 'rivoluzione arancione' portarono ad una ripetizione del ballottaggio che diede la vittoria a Yushchenko. Successivamente Yushchenko affermò di essere stato avvelenato da tre uomini che erano con lui a cena, poi rifugiati in Russia. Uno di loro era l'ex numero due dei servizi ucraini, Volodymyr Satsyuk, che ha poi ricevuto la cittadinanza russa. ALEXANDER LITVINENKO - ex agente dei servizi russi dell'Fsb, Alexander Litvinenko era fuggito a Londra nel 2000 dopo aver accusato i suoi superiori di aver ordinato l'assassinio dell'oligarca Boris Berezovsky. Dalla Gran Bretagna aveva puntato il dito contro il leader del Cremlino Vladimir Putin per l'assassinio della giornalista Anna Politkovskaya. Il 1 novembre 2006, Litvinenko si ammalò improvvisamente e fu ricoverato in ospedale. Morì il 23 novembre di quello che fu riconosciuto come avvelenamento da polonio. La sostanza radioattiva sarebbe stata messa nella sua tazza di té da due russi durante un incontro in un albergo di Londra. Gli inquirenti britannici hanno accusato un agente dell'Fsb, Andrey Lugovoi, di cui Mosca ha rifiutato l'estradizione in una vicenda che ha provocato forti tensioni diplomatiche fra i due paesi. GARETH WILLIAM - Ancora senza soluzione il caso di Gareth William, il 31enne agente dell'MI6 trovato morto nel suo appartamento nel centro di Londra nel 2010. I tre medici legali che fecero l'autopsia del giovane analista - specializzato nella decifrazione dei codici segreti - non furono in grado di indicare in modo certo la causa della morte, considerando l'asfissia e l'avvelenamento tra le più probabili cause. Inoltre la coroner Fiona Wilcox criticò il modo in cui la polizia condusse le indagini iniziali, specialmente il controllo delle telefonate, ed anche l'assenza di una deposizione formale da parte dei servizi segreti. Anche se non emersero prove che indicassero un possibile coinvolgimento dell'MI6 nella morte del suo agente, "questa - spiegò la coroner - rimane una legittima via di indagine". VLADIMIR KARA MURZA - Il giornalista russo Vladimir Kara Murza, 35 anni, del movimento dissidente Open Russia, viene ricoverato d'urgenza in terapia intensiva a Mosca il 2 febbraio 2017 e posto in stato di coma farmacologico. I sintomi sono simili al blocco renale improvviso che colpì il dissidente nel 2015 e che lui attribuì allora ad un avvelenamento. Il 19 viene trasferito in un ospedale all'estero, dopo che gli è stata diagnosticata una intossicazione dovuta a una sostanza sconosciuta. KIM JONG-NAM - Kim Jong-nam, fratello maggiore dell'attuale leader nordcoreano Kim Jong Un, viene assassinato il 13 febbraio 2017 all'aeroporto di Kuala Lumpur da due giovani donne che gli gettano in faccia una misteriosa sostanza, poi rivelatasi gas nervino Vx. Le due ragazze diranno poi che credevano di partecipare ad uno scherzo televisivo. Moventi e mandanti rimangono poco chiari, anche se si sospetta del regime nordcoreano. Caduto in disgrazia presso il padre che gli aveva preferito il fratellastro come successore, Kim Jong Nam viveva in Cina dal 2003. SERGEI SKRIPAL - All'inizio di marzo 2018 l'ex agente segreto russo Sergei Skripal e sua figlia siano stati avvelenati con un agente nervino in Inghilterra, dove l'uomo vive dal 2010 dopo uno scambio di agenti fra Mosca e Washington. Skripal era stato arrestato in Russia nel 2004 con l'accusa di aver fornito all'MI6 le identità di agenti russi operativi in Europa e quindi condannato due anni dopo a 13 anni di carcere per alto tradimento. Insieme ad altri quattro, era stato scambiato nel 2010 con dieci informatori russi dormienti negli Stati Uniti e quindi trasferito alla Gran Bretagna. NIKOLAI GLUSHKOV - Il 13 marzo 2018 è stato trovato morto in Gran Bretagna un altro esiliato russo, Nikolai Glushkov, molto legato al defunto oligarca Boris Berezovsky. Glushkov aveva lavorato per la compagnia di aerea di Stato Aeroflot e poi in una società di Berezovsky. Quando l'oligarca ruppe con il leader russo Vladimir Putin e si rifugiò in Gran Bretagna, Glushkov fu condannato per frode e riciclaggio di denaro. Liberato nel 2004 dopo cinque anni di carcere, ha poi ottenuto asilo politico in Gran Bretagna. Successivamente, Glushkov disse di essere stato preso "in ostaggio" dall'amministrazione russa per fare pressione su Berezovsky perchè vendesse una stazione televisiva.

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