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Emmanuel Macron dà del fascista a Matteo Salvini: "L'asse Roma-Berlino-Vienna non porta fortuna"

Cristina Agostini
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Dopo averci dato dei vomitevoli, il presidente francese Emmanuel Macron ci dà dei fascisti. "Diffido di queste formule che non ci hanno portato mai tanta fortuna nella storia", ha detto durante la conferenza stampa in riferimento "all'asse dei volenterosi" Austria-Germania-Italia, proposto da alcuni per far fronte alla crisi migratoria. Leggi anche: Conte e Macron, emergenza-migranti: spuntano gli hot-spot Insomma, la pace fatta tra Italia e Francia è solo apparenza. Visto che il disprezzo, evidentemente, resta. "Intesa perfetta, ci siamo chiariti", aveva detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte al termine dell'incontro all'Eliseo dopo le tensioni sulla vicenda della nave Aquarius respinta da Matteo Salvini. "Il regolamento di Dublino deve cambiare. L'Italia è profondamente contraria alla proposta attualmente in discussione di riforma del regolamento di Dublino (il compromesso preparato dalla presidenza bulgara, ndr) e sta preparando una propria proposta, che non vede l'ora di condividere con gli amici francesi e con gli altri partner europei, in modo da finalizzare questa proposta a livello europeo sotto la presidenza austriaca" del Consiglio Ue, cioè entro fine anno. "I fatti mostrano che dobbiamo cambiare strategia e realizzare un sistema davvero coerente con i valori europei, rafforzando la protezione della vita umana, la salvaguardia dei diritti fondamentali, in un quadro di legalità e di tutela della sicurezza", ha sottolineato il presidente del Consiglio. La riforma del regolamento di Dublino Tre è in discussione da molto tempo nel Consiglio Ue: finora i tentativi fatti dalle presidenze che si sono succedute (Slovacchia, Malta, Estonia, Bulgaria) non sono riuscite a trovare una sintesi accettabile per tutti i Paesi. Il Parlamento Europeo ha definito la sua posizione nello scorso novembre e attende che il Consiglio definisca la propria, per poter iniziare i negoziati (Parlamento e Consiglio sono colegislatori): il capogruppo dell'Alde Guy Verhofstadt ha detto che il Parlamento Europeo dovrebbe considerare la possibilità di deferire il Consiglio in Corte per "inazione".

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