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Francia, immigrazione: così truccano i documenti per farci invadere ed espellere i minorenni

Matteo Legnani
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La polizia francese maltratta i bimbi migranti. Li insulta. Altera i documenti per trasformarli in maggiorenni da espellere. Di più. La gendarmeria taglia le suole delle scarpe dei ragazzini, spesso sotto i 12 anni, in altri casi strappa la sim dai loro telefonini, insulta, li lascia intere notti senza cibo, acqua e coperte. Poi li ricaccia in Italia. A Ventimiglia. È lo sconcertante affresco dipinto da un rapporto dell' Ong umanitaria Oxfam. Un affondo rilanciato dai quotidiani di tutto il mondo e che ha squassato l' Eliseo nel giorno del faccia a faccia tra Emmanuel Macron e Giuseppe Conte, dopo le accuse di Parigi all' Italia «vomitevole» del caso Aquarius. Il dossier ha raccolto le testimonianze di tanti migranti che cercano di superare la frontiera, lasciando la Liguria per approdare in Costa Azzurra e da lì fare rotta verso Inghilterra, Germania, Svezia. O semplicemente più a nord, all' ombra della Tour Eiffel. Leggi anche: "So che il problema...": vergogna-Macron, vuole far fuori Salvini Il rapporto della Ong spiega che la prassi della polizia francese è quella di modificare documenti e verbali, così da ricacciare indietro le persone. Alcuni migranti hanno raccontato di abusi verbali e fisici. Spunta la versione di chi, dopo essersi visto tagliare le scarpe, è stato costretto a rientrare in Italia scalzo. Il dossier riporta la vicenda di una donna che ha macinato chilometri lungo una strada senza marciapiede. In braccio aveva il figlio di 40 giorni. "Sono tutte cose contrarie alle leggi francesi e dell' Unione europea" tuona Oxfam, che poi se la prende anche col «sistema di accoglienza burocratizzato e sovraccaricato dell' Italia» che lascerebbe i «rifugiati in condizioni di pericolo». Da gennaio ad aprile 2018 l' organizzazione umanitaria parla di 4.231 migranti adulti passati da Ventimiglia (erano 16.500 ad agosto 2017). Le origini - La maggioranza arriva da Eritrea, Afghanistan e Sudan. Ma l' unica struttura per accoglierli è il campo Roja, gestito dalla Croce rossa. Problema. Ha pochi posti. Meno di 450. La massiccia presenza di polizia e l' obbligo di lasciare le impronte digitali sconsiglia la fermata a molti extracomunitari. L' alternativa è la strada. Mentre la gendarmeria fa muro. Elisa Bacciotti di Oxfam chiede al governo francese «di far cessare immediatamente gli abusi e i respingimenti illegali di minori». Certo. È il dossier di una Ong. Ma che Parigi adotti un approccio muscolare, pur di blindare i propri confini, è noto. Due esempi. Marzo scorso. Leggi anche: Macron, il siluro di  Salvini: immigrati, il dossier della vergogna francese Una guida alpina francese soccorre una migrante nigeriana, all' ottavo mese di gravidanza, che a 1.900 metri d' altitudine e nei dintorni del passo del Monginevro cerca di entrare nella patria dello champagne. Con lei ci sono il marito e due bimbi piccoli. La signora viene caricata su un fuoristrada. Direzione ospedale. Posto di blocco. La gendarmeria. Gli africani risultano clandestini. La guida alpina finisce in caserma. La donna viene caricata su un' ambulanza: partorirà un maschietto. Il suo salvatore rischia fino a 5 anni. Accusa: traffico di esseri umani. I precedenti - Sempre a marzo, duro scontro Parigi-Roma. L' ennesimo. Gli agenti delle dogane francesi irrompono nei locali della stazione di Bardonecchia, alta Val Susa. Italia. È l' ultimo comune del Belpaese. Le forze dell' ordine cercano un migrante per un controllo sanitario. Si parla di violazione della sovranità di Roma, polemiche, scontro diplomatico. Ricordate? Nel giugno 2015 l' Eliseo chiude le frontiere per bloccare gli eritrei a Ventimiglia. Un film già visto nel 2011, poco dopo i bombardamenti in Libia. Una guerra fortemente voluta da Sarkozy. «Vomitevole», direbbe qualcuno. di Matteo Pandini

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