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Thailandia, quattro bimbi estratti dalla grotta: ora uno stop di dieci ore alle operazioni dei sub

Davide Locano
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Il tempo è scaduto. In Thailandia, così, sono iniziate le operazioni di soccorso per salvare i 12 ragazzini e l'allenatore intrappolati da giorni nella grotta di Tham Luang, mentre tutto il mondo assiste col fiato sospeso. Un gruppo di decine di sommozzatori, thailandesi e stranieri, è entrato in azione in mattina, notte italiana: quattro ragazzini sono già stati tratti in salvo e si trovano in ospedale, sarebbero tutti in buone condizioni. Ora, però, le operazioni sono state sospese per circa dieci ore: l'obiettivo, preparare le attrezzature e mettere a punto le migliori condizioni tecniche. Si prevede che gli altri otto ragazzini e l'allenatore possano uscire domani, nella notte italiana. "Dobbiamo preparare le forniture ossigeno, consumate quasi tutte in questa prima operazione salvataggio e assicurarci che le condizioni rimangano stabili per poter cominciare il salvataggio degli altri ragazzi", ha detto il governatore in conferenza stampa. Il governatore non ha fornito i nomi dei bambini usciti dalla grotta, anche se i media locali riportano come primi due Prajack Sutham e Nattawut Takamsai, entrambi quattordicenni. Leggi anche: Thailandia, le lettere dei ragazzini nella grotta A rendere complesso il salvataggio non solo il lunghissimo percorso, ma anche il fatto che nessuno dei ragazzini sa nuotare in condizioni difficili come quelle che dovranno affrontare per mettersi in salvo. Dunque, saranno accompagnati da sub esperti, anche se questo non elimina i rischi e le difficoltà, come la possibilità di essere colti da una crisi di panico (si pensi che un esperto incursore della marina è morto mentre cercava di posizionare bombole d'ossigeno in una stazione intermedia). Tra i soccorritori coinvolti in quest'ultima fase ci sono alcuni tra i migliori professioni di salvataggio venuti da Stati Uniti, Cina, dalla stessa Thailandia oltre che dall'Australia e dall'Europa.

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