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Santanchè disperata: "Berlusconi, aiutaci tu"

La pasionaria Pdl: "Silvio deve scendere in campo personalmente, non basta cambiar nome al partito. Il governo? Staccherà la spina il Pd"

Giulio Bucchi
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Emergenza Pdl, qua serve Silvio Berlusconi. Daniela Santanchè sarà anche la possibile nuova candidata premier per il 2013, ma la pasionaria azzurra sente ancora la nostalgia del Cavaliere, specie dopo la batosta elettorale alle amministrative. Il segretario Alfano non la rassicura per nulla. "Mi auguro che il presidente Berlusconi scenda in campo personalmente e ci dica quali sono gli obiettivi e quali risposte diamo agli italiani. Non basta cambiare il nome: qua non serve una pittata, cambiare il colore della casa - commenta la Santanchè ospite di Omnibus, su La7 -. Qua ci vuole dell'altro, ci vuole sapere, come ha saputo fare sempre e meglio degli altri Silvio Berlusconi, e sentire la gente che cosa ci chiede". Secondo alcuni il nuovo Berlusconi, quello più in grado di entrare in sintonia con la gente, oggi è Beppe Grillo... "A Parma - ha spiegato la Santanchè - il nostro elettorato è andato a votare il grillino pur di non consegnare la città alla sinistra, perché non c'è un'alternativa. Se anche arrivano al 12% cosa se ne fanno se poi non si alleano con una forza politica a destra o a sinistra?". Aria di urne - Sembra quasi un assist al comico sempre più politico, anche perché tira aria di voto anticipato: "Sono convinta che la spina al governo Monti la stacca il Pd - prevede la deputata Pdl -. Daranno la colpa a noi ma la staccheranno loro". E anche qui, una caramella per Berlusconi: "Io credo che per gli italiani aver messo lì Monti sia un disastro assoluto. Sospendere la democrazia fa male, i risultati non ci sono. Io mi sono battuta nel nostro ufficio di presidenza perché non capivo la scelta del presidente Berlusconi. Ma dopo pochissimo mi sono convinta che Berlusconi aveva fatto la scelta giusta, di responsabilità, e quindi bene avevamo fatto a seguirlo". Poi la svolta negativa: "Quando ho visto le liberalizzazioni e soprattutto l'atteggiamento sulla riforma del mercato del lavoro ho capito che questa non è la nostra strada". "La nostra gente, perché la maggioranza di quel 50% che non ha votato sono elettori nostri, ci ha detto 'così non ci piace, così non vi seguiamo, così non verremo più con voi'. Non credo che stiamo seguendo una linea giusta, non credo che tassare la casa, fare la patrimoniale sui poveri, sia giusta. L'Imu è una patrimoniale sui poveri". Insomma, "il dibattito nel nostro movimento - ha concluso - dev'essere molto franco e dobbiamo capire cosa fare. Spero che ci sia un ufficio di presidenza nei prossimi giorni e si possa discutere e insieme prendere delle decisioni".

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