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Ville, aerei, yacht: il "lusso a sbafo" di Vladimir Putin

Il dossier oppositori del presidente russo sul patrimonio "a disposizione" del leader e pagato dal Tesoro, anche per soddisfare capricci. Il reddito personale? "Solo" 91mila euro

Giulio Bucchi
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Venti ville, 43 aerei, 15 elicotteri, 4 yacht, svariate auto e limousine: sono i beni extra lusso a disposizione del presidente russo Vladimir Putin. Ad accusare gli "sprechi sfacciati" del potentissimo leader è un suo ex collaboratore, l'ex vicepremier Boris Nemtsov oggi tra i più attivi animatori dell'opposizione. Nel loro nuovo dossier, Nemtsot e il compagno di battaglia Leonid Martynyuk parlano di "lussi a sbafo in un Paese nel quale una larga fetta della popolazione vive al di sotto del minimo di sussistenza". Tutto sarebbe pagato dal Tesoro, che però sottolinea come si tratti semplicemente di beni "a disposizione" del presidente, e non regalati. Nemtsov ricorda come nel 2011 Putin avesse poi dichiarato redditi totali per 91.500 euro, con dacie e palazzi come quello di Novo-Ogaryovo, vicino Mosca, il palazzo Konstantinovskij sul golfo di Finlandia a San Pietroburgo, e la residenza estiva di Sochi, sul Mar Nero. Ma c'è dell'altro, accusano Nemtsov e Martynyuk: un mega chalet in Caucaso, un palazzo in costruzione a Gelendzhik da un miliardo di euro. E gli aerei di stato, tra cui l'Ilyushin presidenziale con gli interni in oro, l'Airbus e il Falcon, e gli elicotteri non verrebbero utilizzati per missioni diplomatiche od occasioni ufficiali ma per soddisfare i capricci del presidente, dalla ormai celebre caccia alla tigre siberiana all'immersione nel Mar Nero. Altra cosa le ricchezze "occulte" di Putin, quelle custodite dagli amici. Le ricorda il Corriere della Sera: il 4,5% delle azioni di Gazprom, il 37% della compagnia petrolifera Surgutneftegaz, il 75 % della Gunvor, misteriosa società svizzera di intermediazione petrolifera. 

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