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Lista Monti: si chiama "Scelta civica"

Il simbolo della lista Monti

Il Professore presenta il simbolo: alla Camera solo esponenti della società civile, a Udc e Fli serve il 2%. Al Senato i "rifugiati" di Pdl e Pd

Giulio Bucchi
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Nessuna novità, se non quella sul nome per la lista alla Camera: "Scelta civica. Con Monti per l'Italia". Il candidato Mario Monti svela il nome e il simbolo, che confermano le indiscrezioni che hanno preceduto la presentazione.  La conferenza stampa si è tenuta all'Hotel Plaza di Roma, un luogo chiave della prima Repubblica, dove spadroneggiò quella Democrazia Cristiana che assomiglia da vicino all'aggregato politico che si è creato attorno al Professore. Monti ha tolto un drappo rosso da un pannello, ed ecco il simbolo. Al Senato, ha spiegato il premier uscente, "il simbolo sarà identico, ma senza la dizione scelta civica". La corsa di Udc e Fli - Nel breve intervento, Monti ha di fatto confermato tutte le indiscrezioni e le scelte annunciate nei precedenti interventi. "Sarà presente una lista unica per il Senato - ha spiegato Monti -. Per la Camera saranno presenti in coalizione tra loro tre distinte liste: una composta da esponenti della società civile che non includerà parlamentari, una dell'Udc immagino con il nome Casini, una lista di Futuro e Libertà immagino con il nome Fini". Di fatto, l'Udc e i futuristi si dovranno guadagnare l'ingresso in Parlamento: per i partiti che si presentano in coalizione alla Camera lo sbarramento è al 2%, una quota che secondo i sondaggi, condannerebbe Fini e promuoverebbe seppur di poco Casini e l'Udc. Chi entrerà in lista - Monti è poi tornato su "i criteri per decidere i nomi in lista", che "saranno più esigenti rispetto alla normativa vigente". Per quel che concerne i vincoli, il Professore ha spiegato che riguarderanno "condanne e processi in corso, conflitti di interesse, antimafia, limiti legati all'attività parlamentare pregressa con un massimo di due deroghe per ciascuna lista, ovviamente per quelle liste in cui saranno ammesse persone che hanno già svolto attività parlamentare". Infine una "stoccata" a Berlusconi e Bersani: Monti, dopo aver snocciolato tutti i nomi di chi lo sta appoggiando in questa corsa elettorale, ha desiderato segnalare "come interessante e meritevole di attenzione l'interesse mostrato da parlamentari, compresi quelli del Pdl e del Pd". Non molla la poltrona - In serata, intervistato a Otto e Mezzo su La7, Monti ha spiegato che il suo obiettivo è il Monti Bis, e che "se non sarà conseguito ci saranno altre considerazioni da fare". Il Professore poi ha detto chiaro e tondo che la poltrona non la vuole mollare: "Non ho nessuna intenzione di dimettermi da senatore a vita. No, non lo prendo in considerazione. Non vedo i motivi e non lo prendo in considerazione".  "Non farò il ministro" - Incalzato dalla conduttrice Lilli Gruber sulla possibilità, in un prossimo governo, di ricoprire il ruolo da ministro dell'Economia ha risposto: "Credo di no. Comunque uno che è stato presidente del Consiglio non si deve porre un problema di prestigio, di rifiuto, di collaborazione a un livello inferiore. In ogni caso - ha precisato - chi è stato richiesto di fare il premier in un momento di grande difficoltà si è fatto delle idee su quello che servirebbe e quello che sarebbe pericoloso". Perciò, ha concluso, "non credo che avrei la motivazione per impegnarmi al servizio di un governo del quale non condividessi almeno al 98% la politica".

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