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Vilipendio, Francesco Storace condannato a 6 mesi

Gian Marco Crevatin
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Il giudice del tribunale di Roma, Laura D'Alessandro, ha condannato Francesco Storace a 6 mesi di reclusione (come chiesto dal pm) per il reato di offesa all'onore e al prestigio del presidente della Repubblica in relazione alle dichiarazioni rese il 13 ottobre del 2007. Per il leader della Destra, cui sono state concesse le attenuanti generiche, è stata disposta la sospensione della pena e la non menzione nel casellario giudiziale.  Il processo - Prima del verdetto, il giudice onorario Lara Pezone aveva riconosciuto le attenuanti generiche alla luce della "condotta dell'imputato" che si è recato dal "presidente per chiedere scusa", ma aveva ribadito che "il reato si è verificato e non può essere riconosciuta l'immunità parlamentare" per le espressioni utilizzate che "sono pesanti, insultanti e aggressive perché offendono l'istituzione che rappresenta l'Unità d'Italia". Rabbia - "Sono l'unico italiano a essere stato condannato per questo reato" ha dichiarato il leader de La Destra lasciando l'aula del tribunale di Roma, "questa decisione è stata presa su commissione", ha aggiunto senza commentare ulteriormente. "Faremo ricorso in appello, checché ne dica il senatore - assicura il legale di Storace, Giosuè Naso -. Anche in occasione del Laziogate venne condannato in primo grado e poi fu assolto ampiamente in appello. Non è accettabile una sentenza in questi termini. Ora aspetteremo le motivazioni".

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