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Vietati mini shorts e super scollature Vestirsi con abiti succinti è reato

Per la Cassazione è "contrario alla pubblica decenza". Condannata una donna

Eliana Giusto
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  Vestiti troppo succinti, tanto da lasciare scoperte seno, glutei o parti intime: chi li indossa, in un luogo aperto al pubblico, rischia una condanna per atti contrari alla pubblica decenza. La terza sezione penale della Cassazione ha per questo confermato la condanna al pagamento di un'ammenda di 600 euro inflitta dal giudice di pace di Bologna a una donna straniera, sorpresa da un poliziotto su una via cittadina "abbigliata in modo da fare vedere le parti intime del corpo, in particolare il seno e il fondo schiena, ed era in mutande, che lasciavano scoperti i glutei". La sentenza -  "La tipicità del reato in contestazione consiste nel porre in essere atti contrari alla pubblica decenza", si legge nella sentenza n.47868 depositata oggi, ossia "quegli atti che, in se stessi o a causa delle circostanze, rivestono un significato contrario alla pubblica decenza, assunti in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico". Ai fini della sussistenza del reato, spiegano gli ermellini, "non rileva che detti atti siano percepiti da terzi essendo sufficiente la mera possibilità della percezione di essi, in quanto l'articolo 726 cp tutela i criteri di convivenza e decoro che, se non osservati e rispettati, provocano disgusto e disapprovazione". Superato, dunque, "il limite di punibilità", contrariamente a quanto affermato dalla difesa, è giusta, secondo la Corte, la pena comminata, "vista la gravità della condotta, l'insensibilità della prevenuta all'offesa arrecata alla collettività, comprovante il completo disinteresse" della donna "alle interferenze negative che il suo comportamento avrebbe potuto determinare al comune vivere civile", tenuto anche conto dei "precedenti penali" dell'imputata.   

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