Cerca
Logo
Cerca
+

Arriva la guida per convivere coi vicini immigrati

Immigrati della porta accanto: puzza di cibo, rumori molesti e case sovraffollate

Matteo Legnani
  • a
  • a
  • a

Feste fino a tarda notte, odori che invadono androni e scale, appartamenti affittati ad una famiglia e poi abitati da almeno dieci persone diverse: i nostri condomini, soprattutto nelle vaste periferie urbane, sono sempre più abitati da stranieri, con altre abitudini e culture, così la convivenza, già piuttosto difficile, può complicarsi ulteriormente. Che fare? Intanto Confedilizia, già da diversi anni, ha approntato un regolamento condominiale multietnico: ma con la legge di riforma del condominio del 2013, e quindi alla luce della nuova normativa, ha ritenuto necessario procedere ad un aggiornamento di quelle norme, un testo che verrà presentato alla fine di maggio. L'annuncio dell'iniziativa è arrivato nel corso della presentazione, ieri a Roma, del “Rendiconto tipo per gli amministratori condominiali dopo la riforma”, strumento che ha lo scopo di aiutare gli amministratori nella redazione del rendiconto di condominio sulla base dei nuovi criteri di legge. Altra fonte, quella dei rendiconti condominiali, di infinite controversie, anche legali, tra amministratori e condomini. E sappiamo bene che le liti tra vicini sono numerosissime, e almeno 180mila all'anno quelle che finiscono che finiscono in tribunale o davanti al Giudice di pace, secondo dati del 2012. Lo hanno presentato a Roma, nel corso di una conferenza stampa, il presidente della Confedilizia Corrado Sforza Fogliani, il presidente del Centro studi Coram (Coordinamento registri amministratori Confedilizia) Vincenzo Nasini, il presidente di Gesticond (Libera associazione nazionale di amministratori immobiliari, aderente Confedilizia) Diego Russello, il presidente dell'Agiai (Associazione geometri italiani amministratori immobiliari) Tommaso Mongiovi'. Il Rendiconto tipo è un documento di facile consultazione, comprensibile per tutti, che fa chiarezza nei rapporti - spesso difficili - tra amministratore (che ora ha più poteri e, come è stato rilevato, è una professione che non conosce crisi) e inquilini. «Mi è capitato, nella mia lunga esperienza», ci racconta Giuseppe Monfredini, amministratore di condomino nella provincia di Milano, «di avere a che fare con situazioni particolari con inquilini stranieri. Penso ad una vicenda delicata con una famiglia cinese che veniva «accusata» dai vicini di provocare odori «fastidiosi» per via del cibo che cucinavano. Difficile intervenire in casi simili. Impedire di cucinare? Parlare di «inquinamento ambientale»? Con i gruppi familiari latino americani, in particolare i peruviani, è paradossalmente più semplice: il motivo di contrasto con loro, il più delle volte è a causa dei rumori, delle feste che organizzano, anche fino a tarda notte, com'è loro abitudine, visto che sono i meno attenti, per così dire, alle norme condominiali. E fioccano le proteste. In questo caso però le regole sono chiare e si possono applicare», sempre secondo l'esperienza di Monfredini. Altro problema: «A volte un appartamento viene affittato ad una famiglia e poi si scopre che ci vivono in molti di più, a volte anche una decina di persone». E poi ci sono furti negli appartamenti, in aumento. Certo, le infrazioni ai regolamenti condominiali non sono attribuibili solo agli stranieri, ricorda Monfredini, si difendono bene, si fa per dire, anche i locali. Del resto, conclude l'amministratore, «la vita condominiale è un microcosmo in cui si riflettono le relazioni, i contrasti, le incomprensioni della società». In ogni caso, il regolamento condominiale multietnico (tradotto, per ora, in sei lingue: inglese, francese, tedesco, spagnolo, arabo e cinese) predisposto dalla Confedilizia, può venire in aiuto, visto che da tempo costituisce un punto di riferimento affidabile per disciplinare l'uso delle cose comuni, la ripartizione delle spese, insomma tutta la casistica della vita condominiale. Del resto, gli immigrati sono diventati sempre più proprietari di case: nel 2008 un acquisto di casa su cinque è stato fatto da un immigrato. E, come aveva sottolineato proprio il presidente Sforza Fogliani, l'acquisto di immobili da parte di immigrati costituisce il miglior modo di integrazione nella nostra società, mentre risultati ben diversi quando non addirittura, di ghettizzazione, ottengono i programmi di edilizia economica e popolare. E ora in Parlamento c'è una proposta di legge firmata dal Pd e Fi sulla prostituzione legalizzata che, tra le altre cose, prevede che possa essere esercitata nei condomini, nei singoli appartamenti. Convivenze ancora più difficili. di Caterina Maniaci

Dai blog