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Claudio Scajola indagato per mafia. Arrestata Chiara Rizzo

Andrea Tempestini
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Nei giorni più difficili di Claudio Scajola, finito agli arresti, per Sciaboletta prende forma un amaro sospetto: quello di finire nel mirino di una persecuzione come quella che ha abbattuto Marcello Dell'Utri. Già, perché leggendo le carte si scopre che l'ex ministro dovrà difendersi anche dalla pesantissima accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, proprio la contestazione che è costata già cinque anni di carcere a Dell'Utri (e cinque ad Amedeo Matacena, l'altro protagonista della vicenda che ha portato agli arresti di Scajola). L'ex ministro ha detto ai suoi avvocati di non voler rispondere al giudice, ma soltanto ai pm "perché dopo aver letto le carte sarò in grado di chiarire tutto". L'interrogatorio è stato fissato per mercoledì prossimo. Le donne - Nel dettaglio dell'inchiesta, tutti i coinvolti sono sospettati di aver favorito la latitanza dell'ex parlamentare Pdl Matacena, aiutandolo a restare al vertice del suo impero economico. Il fatto che Scajola sia indagato anche per mafia, a causa di presunti e complicati intrecci con la 'ndrangheta, è emerso dal decreto di perquisizione eseguito lo scorso giovedì, subito dopo gli arresti effettuati dagli investigatori della Dia. Al centro dell'inchiesta ci sono poi due donne: Chiara Rizzo, moglie di Matacena, e Maria Grazia Fiordelisi, ufficialmente la segretaria dell'ex parlamentare, in realtà - per gli inquirenti - la donna scelta da Matacena come "testa di legno per amministrare alcune aziende". Tutti i coinvolti avrebbero avuto comportamenti criminali che li hanno portati ad avere un ruolo chiave nella gestione dei beni e della società. La Rizzo, "regina di Montecarlo", risultava latitante da giorni ed è stata arrestata a Nizza intorno all'ora di pranzo di domenica 11 maggio. I suoi legali avevano annunciato il ritorno della moglie di Matacena in Italia in serata, ma le manette sono scattate ancor prima.

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