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I giudici con il doppio stipendio

Lucia Esposito
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Una serie di attività extra e anche ben remunerate che permettono di far crescere il già sostanzioso stipendio. Lezioni all'Università, corsi di formazione, consulenze. Sono un migliaio le toghe che, autorizzate dal Csm, svolgono il "doppio lavoro". La notizia è riportata dal quotidiano Il Giornale che sottolinea come si tratta di attività del tutto regolari ma che tuttavia lasciano spazio ad alcuni dubbi. Ci si chiede se tutti gli impregni extra non rubino tempo all'attività principale dei magistrati, contribuendo ad aumentare le giacenze di fascicoli da smaltire. Il quotidiano di via Negri spiega che il Csm ha reso noto un volume di 362 pagine che contiene l'ultimo aggiornamento delle attività extragiudiziarie autorizzate dal 14 novembre 2013 al 13 maggio del 2014. Si citano 1.085 incarichi, più che raddoppiati rispetto ai 961 autorizzati nello stesso semestre di un anno fa. Molti incarichi sono assegnati - dietro ricompensa economica - da Università, società private ma anche  centri di potere. E' legittimo quindi farsi delle domande anche sulla "terzietà": se un magistrato viene pagato da un ente, da una società, siamo sicuri che mantenga la sua indipendenza nel momento in cui viene chiamato a svolgere il suo lavoro principale.   

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