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Delitto di Cogne, Anna Maria Franzoni è liberaIl Pg non era d'accordo. I giudici la mandano a casa

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Nicoletta Orlandi Posti
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«Che bello, non ci posso credere, sono felice». Queste le prime parole di Anna Maria Franzoni non appena saputa la notizia: uscirà dal carcere. Lo ha deciso il tribunale di sorveglianza di Bologna che ha accolto la richiesta di detenzione domiciliare avanzata dai legali della donna condannata a 16 anni di carcere per l'omicidio del figlioletto Samuele avvenuto a Cogne nel gennaio 2002. Il sostituto Procuratore generale Attilio Dardani si era opposto sostenendo che prima avrebbe dovuta essere posta in atto la psicoterapia. A pesare sulla decisione dei giudici il fatto che «c'è un legame molto solido tra Anna Maria e i suoi bambini». «Diciamo bambini perché Davide è ormai un uomo», ha detto l'avvocato della mamma di Cogne Paola Savio rimarcando il fatto che la presenza di un nucleo famigliare «importante» è, secondo i periti che hanno svolto l'analisi psichiatrica sulla donna che ha chiesto di scontare il resto della pena a casa, uno strumento di supporto per la sua risocializzazione.  Non c'è pericolo di recidiva - Perizia psichiatrica che escude categoricamente una recidiva. «Dopo poco più di dodici anni dal fatto - questo un passaggio - si può sostenere che non vi sia il rischio che si ripeta il figlicidio, come descritto nella sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Torino». Infatti «una tale costellazione di eventi oggi non è più riscontrabile».  Non solo. Ci sono anche «i servizi sociali che seguono questo nucleo dal 2004 -ha ricordato Savio- dando un sostegno serio non solo ai ragazzi, ma anche ai genitori». Franzoni,detenuta al carcere della Dozza di Bologna, dall'autunno del 2013 era stata ammessa al lavoro esterno in una cooperativa dove svolge lavori di sartoria. Va dimenticata - «Spero che Anna Maria Franzoni venga dimenticata, questo sarebbe per lei il più grosso regalo», ha detto, Augusto Balloni, che ha redatto per conto dei giudici la perizia psichiatrica. A chi gli chiedeva sui rischi della pressione mediatica sulla Franzoni, il perito ha risposto: «Credo che questa vicenda debba essere fatta conoscere all'opinione pubblica. Ma se lei fosse lasciata un po' tranquilla - ha sottolineato Balloni incalzato dai cronisti prima dell'udienza - e orientata verso una dimenticanza, credo che le gioverebbe». Per quanto riguarda l'ultimo incontro con la Franzoni, il professore ha spiegato che è andato «ottimamente». «Auspico che sia dimenticata e che possa stare tranquilla a Ripoli», ha ribadito Balloni.

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