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Costa Concordia, il relitto è arrivato al porto di Genova. Renzi: "Non c'è niente da festeggiare"

Andrea Tempestini
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L'ultimo ritardo, l'ultimo impiccio per la Costa Concordia: quando mancavano meno di tre miglia nautiche in linea d'aria, la forte tramontana ha rallentato le operazioni. Ma il relitto, ormai, è arrivato al porto di Genova. Anzi ci è arrivato, alla fine, con due ore di anticipo. Tirato dal rimorchiatore Blizzard, alle 5.59 il relitto ha iniziato la sua marcia di avvicinamento al porto della città ligure, rallentato dal forte vento. I piloti del porto di Genova sono poi saliti a bordo della Concordia, e uno dei rimorchiatori di prua, il Resolve Earl, è stato scollegato dall'imbarcazione e sostituito da uno dei rimorchiatori portuali a poppa. Quindi l'arrivo nella città ligure, la fine di una lunga e drammatica odissea. Tutti a bordo - L'amministratore delegato di Costa Michael Thamm è salito a bordo della Concordia per ringraziare il salvage master Nick Sloane e agli altri ufficiali che hanno portato il relitto a Genova. L'attracco è avvenuto alle 14 di oggi, domenica 27 luglio. In precedenza si temevano ritardi consistenti: "Le operazioni sono iniziate e in questo momento abbiamo un vento intorno ai 20 nodi - sottolineava il capo della protezione civile, Franco Gabrielli -. Stiamo verificando quanto possa intervenire sulle operazioni e potrebbe dare un piccolo ritardo nel programma". Un calvario, insomma, che comunque si è concluso senza gravi problemi: "Il buon esito di questa impresa è il frutto dell'intesa tra le istituzioni pubbliche e una società privata che non ha mai fatto mancare la necessaria collaborazione", ha concluso Gabrielli. "Tir coi freni tirati" - Il capitano di fregata, Giovanni Calvelli, parlando delle difficoltà dei lavori aveva spiegato: "E' come spostare un tir con i freni tirati, servono molta potenza e prudenza". Calvelli, portavoce della Guardia Costiera di Genova, spiegava così i tempi lunghi per portare il relitto al porto di Voltri. La Costa Concordia, aggiunge "è senza motori e soprattutto è frenata dai 30 cassoni che la fanno galleggiare, e che la rendono poco manovrabile. Ecco perché saranno necessarie dalla 6 alle 8 ore per completare l'attracco". "Visto, francesi?" - Baldanzoso il ministro dell'Ambiente, Gianluca Galletti: "I francesi devono imparare a fidarsi un po più di noi italiani, l'operazione Concordia è andata molto bene, avevamo preparato tutte le precauzioni. Non c'è stato alcun inquinamento". In porto arrivano dunque 200mila tonnellate di relitto. Quando anche il secondo rimorchiatore oceanico, il Blizzard, si è staccato è toccato a quelli più piccoli entrare in azione. Ad accogliere la Concordia c'era anche il premier prezzemolino, Matteo Renzi, che in precedenza aveva dichiarato: "L'operazione di recupero non era facile, l'ha fatto l'Italia che, quando ci si mette è capace di fare veramente di tutto, anche di stupirci in positivo". "Niente da festeggiare" - Arrivato al porto via mare insieme alla moglie Agnese e ai figli, dopo l'arrivo della Concordia Renzi ha preso la parola: "Abbiamo dimostrato di poter essere reattivi e soprattutto attrattivi per gli investimenti internazionali". Quindi i ringraziamenti a "chi ha fatto l'impresa, anche se oggi non c'è niente da festeggiare". Il premier, dopo aver ricordato le vittime della tragedia, ha ammesso che "l'errore è sato dell'Italia, e questo sarà definito in sede penale". Ma, ha concluso, "quello che è stato fatto ora con il recupero del relitto non era mai stato fatto prima".

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