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Carrara, la famiglia Bin Laden investe 45 milioni di euro nelle cave di marmo

Vezzani Flavia
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Ieri 30 luglio intorno alle 14.30, la famiglia Bin Laden è entrata in possesso di una parte consistente delle cave di marmo di Carrara per circa 45 milioni di euro. Un atto che segna una piccola rivoluzione nelle cave apuane e l'ingresso, per la prima volta, di un gruppo straniero nel mondo del marmo. L'accordo si è concluso con l'acquisto da parte della Cpc Marble e Granite Ltd del 50% della società che controlla la Marmi Carrara. La Cpc Marble e Granite ha sede a Cipro ed è di proprietà della famiglia Bin Laden, che da tempo intrattiene rapporti commerciali con i produttori di marmo di Carrara. I numeri - L'assessore alle infrastrutture della Regione Toscana, Vincenzo Ceccarelli, ha fatto il punto sull'industria estrattiva del marmo nel contesto apuo-versiliese. Secondo i dati riferiti in consiglio regionale, nel 2013 solo nel territorio comunale di Carrara risultavano attive 80 cave. L'assessore ha fatto una panoramica sui quantitativi di materiali estratti nel 2013: nelle cave di Lucca, 448 mila tonnellate di materiali per usi industriali e un milione e 20 mila per costruzioni e opere civili; nelle cave di Massa Carrara 2 mila tonnellate solo per uso industriale. Per usi ornamentali, invece, a Lucca, i materiali estratti sono stati 97 mila tonnellate tra marmo e arenarie e in provincia di Massa Carrara un milione e 24 mila di marmo tonnellate. Per quanto riguarda gli introiti che derivano dalle tasse sulle concessioni regionali per le cave, Ceccarelliha puntializzato che: "Dall'estrazione dei materiali per usi industriali derivano 131 mila euro dalla provincia di Lucca e 576mila  euro da Massa Carrara (solo la cava di Pontremoli). Dall'estrazione dei materiali per costruzioni ed opere civili derivano 351 mila euro dal lucchese e 30 mila e 800 da Massa Carrara. Dai materiali per usi ornamentali derivano invece oltre 647 mila euro in provincia di Lucca, tra blocchi e scaglie e 12 milioni di euro in provincia di Massa Carrara".

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