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Giovanni Floris e l'esordio a DiMartedì

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Ignazio Stagno
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Tutto come prima. Studio, luci e ospiti. Giovanni Floris comincia la sua avventura a "Di martedì" su La7 da dove aveva lasciato. Il suo nuovo programma è di fatto la copia di Ballarò. "Sono qui per ricominciare una nuova avventura, pian piano convincerò i telespettatori a seguirmi qui, dove ho costruito questo nuovo programma. Ci vorrà del tempo, ma ci riuscirò", afferma Floris nel suo monologo iniziale. Presentati gli ospiti (quasi identici a quegli storici di Ballarò, tra cui Passera e Abete) dà la linea a Maurizio Crozza per la consueta copertina. Anche in questo lo schema e la scaletta del programma rispettano perfettamente lo stile di Ballarò. Insomma a quanto pare Floris ha poca voglia di innovare. Cosa che invece sta provando a fare Giannini. Fa riflettere però una battuta di Crozza che esordisce così nella sua clip: "Caro Giovanni - afferma il comico travestito da Renzi - ti ho fatto fuori in venti minuti, a me, che faccio il premier non servono mille giorni. Per cacciarti dalla Rai mi è bastato davvero poco". Poi arriva l'affondo del comico: "Qui a La7 c'erano già tanti talk. Sei sicuro di voler restare? Poi che nome hai scelto? Dimartedì? Un nome buono per far ricordare Ballarò. Chiunque chiederà si ricorderà che 'di martedì va in onda Ballarò". Insomma tra battute e frecciatine, pure Crozza mette in guardia Floris. Non è escluso che la sua avventura a La7 possa essere in salita. L'esordio pessimo con 19e40 è un campanello inquietante. 

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