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Cella troppo piccola: detenuto scarcerato e risarcito

Applicato per la prima volta a Padova il "rimedio compensativo" per la detenzione disumana

Matteo Legnani
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Scarcerato alcuni giorni prima della fine della pena e "risarcito" con 4.808 euro per aver trascorso 701 giorni di reclusione "in condizioni disumane". E'un albanese il primo detenuto a godere del "rimedio compensativo" introdotto con decreto legge lo scorso 26 giugno per evitare una raffica di condanne da parte dell'Unione europea, che con due sentenze del 2009 e del 2013 aveva definito "disumana e degradante", e quindi paragonabile alla tortura, la detenzione in meno di tre metri quadri di spazio. Decreto che introduce una riduzione di pena di un giorno ogni dieci da trascorrere in condizioni disumane e un risarcimento di 8 euro al giorno se la detenzione si è già conclusa. Il caso, riportato dal Corriere della Sera, è quello di un albanese condannato a 6 anni per associazione a delinquere, prostituzione minorile, violenza privata e falsa testimonianza e detenuto a Padova. Dove la giudice di sorveglianza Linda Arata ha riconosciuto le "condizioni disumane" per 701 giorni di detenzione del condannato. Ha quindi applicato il risarcimento di 8 euro al giorno per i 601 giorni di detenzioni già trascorsi e dieci giorni di "sconto" di pena per i 100 rimanenti. Per effetto dell'intervento, l'albanese ha lasciato il carcere lo scorso 2 settembre.

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