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Ciro Esposito, i pm: "Daniele De Santis sparò prima di essere aggredito"

Gian Marco Crevatin
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Daniele De Santis, l'ultrà romanista accusato di aver ucciso il tifoso del Napoli, Ciro Esposito, avrebbe sparato ai napoletani che gli si avventavano contro prima di essere ferito. E' quanto sostiene la procura di Roma, che ha così ricostruito la dinamica dei fatti nell'incidente probatorio, optando per una versione diversa rispetto a quanto sostenuto dal Racis nella maxiperizia. Secondo la procura, De Santis avrebbe sparato stando in piedi e indossando i guanti. Tracce di sangue - A indurre la procura a ritenere che De Santis abbia sparato prima di essere aggredito è tra l'altro la presenza del sangue di Alfonso Esposito, cugino di Ciro, e dello stesso Gastone sulla pistola. Secondo i pm infatti la presenza del sangue di Esposito sull'arma potrebbe far ritenere che questi abbia afferrato la pistola quando era già stato ferito, mentre la traccia ematica di De Santis, questa volta sul calcio e non sulla canna dell'arma, sarebbe fuoriuscita da una ferita alla fronte dell'ex ultras. Infine un altro dettaglio riguarda appunto i guanti di De Santis, sui quali c'erano tracce di polvere da sparo ma non tracce di sangue.

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