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Milano, condannato a 10 anni di reclusione l'assassino del tassista Alfredo Famoso

Mirko Mazzola
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Si conclude un'altra storia di inspiegabile violenza. Oggi i giudici della prima Corte d'Assise di Milano hanno condannato Davide Guglielmo Righi, a 10 anni di reclusione per l'omicidio preterintenzionale del tassista Alfredo Famoso. Il fatto era avvenuto per le strade del capoluogo lombardo il 23 febbraio scorso. Il tassista 68enne, aveva innescato l'ira del consulente informatico, non dando la precedenza a lui e alla compagnia incinta di 9 mesi, la reazione di quest'ultimo fu lo scagliare una confezione con quattro bottiglie (in plastica) d'acqua contro il taxi. Una volta sceso l'uomo è stato inoltre, raggiunto al volto dalla stessa confezione che lo ha fatto rovinare col capo in terra causandogli il letale trauma cranico. La sentenza - Il legale della vittima avevano richiesto una condanna a 13 anni di carcere e un risarcimento di 426mila euro a testa per la moglie e i due figli e di 161mila euro per ciascuno dei due fratelli della vittima. La difesa invece ha ritenuto ingiusta la sentenza in quanto richiedevano l'applicazione della scriminante dell'eccesso colposo in legittima difesa. In aula il legale dell'imputato aveva infatti chiuso la sua arringa leggendo la lettera inviata da Righi alla famiglia Famoso: "Ho avuto paura di chi non conoscevo e la paura ha portato con sé dolore, così forte da annullare la gioia della paternità per sempre. Ogni anno, gioia e dolore avranno il suono del silenzio per la mia famiglia e per quella di Famoso". Ma per i giudici sono stati rilevanti i precedenti penali dell'imputato, rafforzati dal comportamento della coppia che dopo l'evento ha proseguito la serata in pizzeria dimostrando una personalità delinquenziale. La tragedia nella tragedia coinvolge anche la figlia di Righi nata qualche giorno dopo l'accaduto, che dovrà crescere i prossimi 10 anni senza padre e con la pesante etichetta di figlia di un assassino.

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