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Ragazzo morto in gita, i compagni: "C'era un uomo calvo quella notte"

francesca pozzo
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"Al quinto piano si aggirava un uomo". Così un compagno di classe di Domenico Maurantonio, il ragazzo morto in gita a Milano. Una frase che nella sostanza riprende quanto affermato poco dopo la tragedia da una maestra del ragazzo, che spiegò di aver visto "uno slavo" aggirarsi al piano in cui si trovava Domenico prima di cadere dalla finestra. Nella nuova intervista concessa a Panorama, i compagni di classe, raccontano la loro versione (e rilanciano la tesi del sospetto). La ricostruzione - Dopo una giornata trascorsa fra Expo e la Biennale, la classe è tornata in albergo per le 22.30, e a Mastrantonio e ai suoi amici è stata assegnata prima la camera 533, poi la 516. I due ragazzi che erano in compagnia di Domenico raccontano di essere scesi nella hall circa un'ora dopo per mangiare una pizza e bere uno spritz. Un altro ragazzo parla di un giro notturno in un parco nei pressi dell'albergo, dove sono rimasti fino all'1.30 di notte: in quel lasso di tempo la vittima li ha chiamati per chiedergli di comprare delle birre. Poi il gruppo di ragazzi si è ritrovato nella camera 516, e dopo aver bevuto una bottiglia di liquore alle prugne è sceso a prendere una boccata d'aria. Sui gradini dell'albergo i giovani hanno scambiato due parole con un uomo della reception e alla fine Domenico verso le 3.20 ha postato una foto sul gruppo di classe, per poi, verso le 4.30, tornare in camera con Giorgio, Maurizio e Raffaele (nomi di fantasia, ndr). Poi il vuoto: l'ultimo ricordo lo consegna Maurizio: "Avevo la luce sulla faccia, mi sono svegliato, ho notato l'assenza di Domenico, ho pensato fosse in bagno, mi sono riaddormentato". La testimonianza - E poi si ritorna al sospetto. Le ragazze della stanza 531, vicina al luogo dell'incidente, dichiarano infatti di aver visto aggirarsi un uomo sui 50 anni, calvo e con la barba, che dopo averle aiutate con la tessera ad aprire la camera è stato avvistato nei paraggi fino alle 2.30. I giovani escludono la possibilità di suicidio, ma ipotizzano un problema neurologico o una possibile aggressione da parte di un malintenzionato. I compagni poi hanno dichiarato di aver notato gente "poco raccomandabile" nella hall, quindi il ricordo dell'ascensore che si è bloccato due volte e degli escrementi che sono stati ritrovati sul pianerottolo di fronte all'ascensore, le cui tracce si sono trovate anche sulla finestra e sul resto del corridoio.

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