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Brescia. l'ex Ris Luciano Garofano: "Bisogna setacciare i loro telefoni e le email"

Eliana Giusto
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Non sono semplici coincidenze. Il generale Luciano Garofano, ex comandante del Ris, spiega in una intervista al Giorno che la scomparsa di Giuseppe Ghirardini - poi trovato morto - il giorno in cui doveva parlare della scomparsa del suo titolare Mario Bozzoli non è un caso: "Non può essere una mera coincidenza che l'operaio con cui l'imprenditore aveva trascorso le ultime ore prima di scomparire, sia sparito il giorno in cui doveva essere ascoltato dai carabinieri e nemmeno che dica di andare a caccia ma poi non ci vada. E che infine scompaia facendo un percorso contrario a quello che tutti suggeriscono di seguire in quelle zone". Quindi se si vuole cercare di risolvere questo caso è necessario passare "al setaccio la vita di Ghirardini. Serve la cosiddetta autopsia psicologica. Mi concentrerei sulle sue relazioni fisiche e anche eteree, quindi controllo della posta elettronica e dei telefoni e se ci sono stati mutamenti comportamentali. E farei altrettanto con la vita del signor Bozzoli". Esclude Garofano che Bozzoli sia stato rapito ("Non c' è stata una richiesta di riscatto nonostante siano passati ormai diversi giorni") ma anche che "sia stato eliminato eventualmente all'interno della fonderia". Il motivo? "Non credo che un corpo intero possa essere infilato nella bocca di un altoforno perché è molto stretta. E nemmeno un cadavere, perché altrimenti l'odore si sentirebbe. Se si pensa che l'imprenditore sia stato ucciso, bisogna verificare se ci sono stati acredini, contrasti e allora bisogna comunque cercare all'interno della fabbrica". Per questo è anche utile "controllare subito i sistemi di videosorveglianza interni ed esterni. Possono essere utili per rivelare ciò che succedeva lì dentro".

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