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Dal "compagno" Napolitanoparole al miele per ChavezE allora dia l'incarico a Grillo

Le sentite condoglianze del Capo dello Stato per la morte del caudillo venezuelano. Uno che verso i partiti e l'opposizione non la pensava tanto diversa dal capo assoluto dei 5 stelle

Matteo Legnani
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Passi il "doloroso e difficile frangente"; passino i "sentimenti di sincero cordoglio alla famiglia"; ma nel messaggio inviato al Presidente ad interim della Repubblica Bolivariana del Venezuela Nicolas Maduro, il "ricordo dell'impegno per il progresso sociale del suo popolo", il presidente Giorgio Napolitano poteva anche risparmiarselo. Hugo Chavez, scomparso ieri a Caracas dopo una lunga malattia, ha di fatto isolato il suo paese e il suo popolo per tutti gli anni del suo "regno" con un solo obiettivo: ledere gli interessi degli Stati Uniti". E per farlo non ha esitato, tra le altre cose, a intessere un rapporto speciale forte col presidente iraniano Ahmadinejad, uno che tutte le rotelle a posto non le ha e che da anni rappresenta una minaccia per la pace del pianeta. Il modello di occupazione del potere da parte di Chavez era assimilabile a quello attuato in nordafrica dai vari "capi di stato" abbattuti dalle cosiddette "primavere arabe" per le quali Napolitano ha avuto parole di elogio.  E poi vien da chiedersi perchè, apprezzando uno come Chavez, Napolitano a casa nostra non straveda per Beppe Grillo. In vista del "progresso sociale" del nostro paese, è al capo indiscusso del Movimento 5 stelle che il l'inquilino del Quirinale dovrebbe conferire l'incarico di formare il prossimo governo. E buona notte a partiti e opposizioni. Venezuela-style.

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